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Mercoledì 11 Giugno 2008
Il provveditore: denuncerò i prof
che fanno gli esami a settembre
Ancora polemiche sui corsi di recupero. Scaglione: «Le prove vanno fatte entro il 31 agosto. Chi viola la legge, pagherà il costo dei ricorsi al Tar dei bocciati»
Rischia di abbattersi una pioggia di carte bollate sugli "esamini" che concluderanno i corsi di recupero. Il dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale, Benedetto Scaglione, paventa un finale giudiziario per la querelle che da un paio di mesi lo contrappone ai docenti del liceo «Giovio» e del «Caio Plinio» (cui si sono aggiunti anche quelli del «Jean Monnet» di Mariano Comense»), decisi a svolgere le prove la prima settimana di settembre, anziché entro il 31 d’agosto, termine indicato dal ministero e rispettato da tutte le altre scuole superiori della provincia. L’ordinanza ministeriale 80 del 2007 prevede corsi di recupero per chi contrae "debiti formativi" e, soprattutto, l’obbligo di svolgere le relative verifiche «entro il 31 di agosto salvo particolari esigenze organizzative delle istituzioni scolastiche». «L’eccezionalità, che avrebbe consentito di spostare gli esami a settembre, è altra cosa rispetto alle motivazioni espresse dai docenti», afferma il provveditore Benedetto Scaglione. «A questo punto - aggiunge - vado fino in fondo: poiché quelli che verranno bocciati faranno ricorso al Tar e che tali ricorsi probabilmente verranno accolti, denuncerò alla procura della Corte dei conti tutti i professori che non hanno fatto mettere a verbale il loro dissenso rispetto alla scelta di non effettuare le prove entro il 31 di agosto. Chiederò che rispondano personalmente delle spese legali e dei danni chiesti dai ragazzi».
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