Il sindaco di Bizzarone all’Heysel
«Non dimentico la notte di follia»

Nel 1985 aveva 19 anni ed era nello stadio di Bruxelles

«Che odissea per avvisare a casa che ero in salvo»

Quando arrivò all’Heysel per Juve-Liverpool, la finale della Coppa dei Campioni, trovò solo tre guardie a cavallo. «Pensai: “Che sorveglianza ridicola: sono rimasti al Medioevo”...».

Quando uscì, c’erano i militari dell’esercito, i blindati e un carro armato. E 39 cadaveri per terra «Lo sapete che ci sono stati 30 morti?», disse l’autista che era rimasto sul pullman e aveva sentito la partita alla radio. E quella fu la risposta al perchè uno stadio senza polizia si fosse trasformato in campo di battaglia.

Guido Bertocchi, sindaco di Bizzarone e presidente dello Juventus club, nel 1985 aveva 17 anni ed era arrivato a Bruxelles con cento comaschi. Quattro erano tra i tifosi inglesi nel settore Z. Lui era dalla parte opposta. «Non è che avessimo capito davvero cosa fosse successo. Lo scoprimmo solo una volta usciti dallo stadio. Ricordo che l’autista parlò di solo 30 morti anche se, alla fine, salirono a 39. Era tutto buio, c’erano lampeggianti dappertutto, un clima da guerra tutto il contrario di quello che avevo trovato all’arrivo».

«Il primo pensiero fu avvisare casa che non eravamo tra le vittime, che stavamo bene - dice - Ma le linee erano saltate e io riuscii a mettermi in contatto con i miei solo la mattina dopo».

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