Il Vaticano "scarica" Famiglia Cristiana:
"Rischio di fascismo? Non è la linea Cei"

La Santa sede prende le distanze dal settimanale Famiglia Cristiana al centro, in quest giorni, di un scontro con il governo soprattutto per le scelte in materia di sicurezza e rom. Il settimanale aveva parlato di "rischio fascismo", il Vaticano ribadisce: "Non è la nostra linea"

"Famiglia Cristiana è una testata importante della realtà cattolica, ma non ha titolo per esprimere la linea nè della Santa Sede nè della Conferenza episcopale italiana. Le sue posizioni sono responsabilità esclusiva della sua direzione".
Nei giorni del conflitto caldo tra il settimanale cattiolico e il governo il Vaticano prende le distanze dal settimanale dei Paolini e dalle polemiche in merito allo scontro con il Governo. A farsi portavoce della posizione della Santa Sede è padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa vaticana.
Famiglia Cristiana aveva attaccato le scelte in materia di sicurezza e soprattutto quelle verso i rom, parlando esplicitamente di "rischio di ritorno del fascismo".
Duruissime le reazioni della maggioranza che con Giovanardi aveva accusato il settimanale di usare metodi da manganellatore, mentre per il ministro Bondi si tratta della "solita antipatia viscerale per il Cavaliere".
Ma la vicenda divide buona parte del mondo cristiano.  La Tavola della Pace si schiera con Famiglia Cristiana. Il coordinatore Flavio Lotti scrive a don Antonio Sciortino e gli esprime "solidarietà per i pesanti insulti che Le sono stati rivolti. Essi - sottolinea Lotti - rivelano preoccupanti atteggiamenti di intolleranza che indeboliscono la nostra democrazia e violano gli stessi diritti alla libertà di opinione e di informazione. Condivido pienamente le vostre preoccupazioni e riflessioni sulla grave condizione in cui versa il nostro paese e sulle altrettanto gravi responsabilità di chi ci sta governando. Nessuno può sottovalutare l'allarme lanciato anche dal suo giornale. Un'ondata di politiche discriminatorie accompagnate da un linguaggio e da campagne mediatiche che spargono violenza, tensioni e insicurezza - prosegue il coordinatore della Tavola della pace - sta alimentando una preoccupante serie di violazioni dei fondamentali diritti umani sanciti innanzitutto nella nostra Costituzione".
Per Lotti, "l'impegno contro la miseria, l'impoverimento e l'emarginazione di tante persone e famiglie, dentro e fuori il nostro paese, deve essere messo al primo posto dell'agenda politica italiana".

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