Immigrati: mossa a sopresa del governo
Dichiarato lo stato d'emergenza nazionale

Il consiglio dei ministri ha dicguiato lo stato d'amergenza nazionale immigrati, estendendo le procedure finora riservate a quattro regioni in prima linea sul fronte del contrasto alla clandestinità. per il Viminale è solo una progroga che consente di migliorare gli aspetti organizzativi, per l'opposizione si va "verso uno stato di polizia"

Il Consiglio dei ministri ha approvato, su proposta del ministro dell'Interno Roberto Maroni, "l'estensione all'intero territorio nazionale della dichiarazione dello stato di emergenza per il persistente ed eccezionale afflusso di cittadini extracomunitari, al fine di potenziare le attività di contrasto e di gestione del fenomeno".
Ma è polemica sulla decisione, anche se il ministro La Russa chiarisce che l'estensione all'intero territorio nazionale della dichiarazione dello stato di emergenza sull'immigrazione "risponde solo a esigenze organizzative: serve a facilitare una risposta dello Stato e non cambia quello che già c'è. E comunque - assicura - non saranno coinvolte forze armate".
Secondo il Viminale  si tratta di un provvedimento tecnico, già adottato in passato, che serve a poter adottare "procedure accelerate per la gestione dei nuovi centri d'accoglienza nonchè interventi di manutenzione ordinaria in strutture soggette a quotidiano degrado".
Ma dall'opposizione sisalgono i toni e si chiedono maggiori spiegazioni.Rosi  Bindi parla di "stato di polizia", mentre dal congresso di Rifondazione il governatore della Puglia Nikì Vendola annuncia che impugnerà il provvedimento e parla di un "pezzo di fascismo. Dalla schedatura dei piccoli rom ,ai militari in città, a oggi, un passo alla volta stiamo procedendo fuori dal recinto della democrazia".

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