Influenza, 300 urgenze al giorno
E il peggio deve ancora arrivare

Timori a Como per i virus che stanno mettendo in ginocchio Milano

Chi crede, prega e chi non crede tiene le dita incrociate: sono modi per scongiurare il decollo da Milano verso Como di virus simil - influenzali, che hanno saturato di pazienti ospedali e pronto soccorso, al punto che divisioni di medicina hanno chiuso le accettazioni e altre hanno sospeso i ricoveri programmati. Accettano solo le urgenze.
Un’epidemia che a Como non è ancora arrivata. Ma stanno cambiando le richieste di intervento sanitario e riguardano, in particolare, malattie dell’apparato respiratorio, come bronchiti e polmoniti, con complicazioni in pazienti anziani, con una crescita del 5 - 10% delle chiamate al 118 e degli accessi al pronto soccorso. Nei reparti ospedalieri più “sensibili”, per così dire, alle malattie invernali, ieri la situazione era  definita sotto controllo. All’ospedale Sant’Anna la pediatria risultava occupata al 70%; geriatria, 4 posti liberi; pneumologia, 2 letti a disposizione, medicina, 5 posti liberi e neurologia, quattro. In questi giorni, è il pronto soccorso sotto assedio, con 150 - 160 persone ogni giorno: una media però in linea con la stagione, ma con la conferma del cambiamento di malattie, cioè meno traumi rispetto all’estate e più sintomi da raffreddamento o da virus di tipo influenzale. Ogni ventiquattro ore, il 118 riceve dalle 280 alle 300 chiamate; ne dirotta un’ottantina sulla guardia medica ed effettua 100 trasporti al pronto soccorso. Anzi, ai pronto soccorso che sono a Como, Sant’Anna e Valduce, a Erba, Cantù, Menaggio, Gravedona e Lanzo Intelvi. Sono in aumento, in ogni caso, le “patologie da ricovero”, che richiedono un trattamento ospedaliero.

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