Inno di Mameli, bufera su Bossi
"Non mi dimetto, non mollo io"

Centrosinistra all'attacco, centristi critici e maggioranza in imbarazzo sul caso Bossi, dopo le sue dichiarazioni sull'inno nazionale, L'opposizione potrebbe decidere per una mozione di sfiducia, il senatur avverte: "Non mi dimetto". E replica con durezza a Fini che chiedeva un passo indietro. Critico anche Schifani

Sempre più bufera sul senatur, dopo le sue esternazioni sull'inno nazionale. Il presidente della Camera, Gianfranco Fini e quello del Senato Renato  Schifani, hanno ribadito che l'inno è patrimonio italiano, un simbolo nazionale e in quanto tale non si tocca. Anzi Fini ha sostelnzialemte chiesto a Bossi di scusarsi, come preme l'opposizione.
Ma Umberto Bossi non pensa minimamente a dimettersi da ministro delle Riforme e ribatte a Fibni sostenendo che avrebbe fatto meglio a non intervenire: "Non sono mica venuto qui per mollare", dice in Transatlantico alla Camera. Prima però una battuta sull'ipotesi di sue dimissioni: "Sarebbe bello, potrei andare al mare... Sono tra due fuochi - dice il leader della Lega - ma non sono mica venuto qui per mollare".
Veltroni ha chiesto che il governo prenda le distanze da Bossi e paventa una mozione di sfiducia che i,dipietristi sono pronti a lanciare. La maggioranza è preoccupata: per ora Berlusconi non parla - Bonaiuti ha detto che sta lavorando per Alitalia - ma nella maggioranza non mancano i toni fortemente critici verso il lòeader leghista, soprattutto dai centristi, da An e dall'Mpa di Lombardo.
Anche per questo, per alleggerire l'imbarazzo e la pressione sull'esecutivo, Schifani ha detto che chiederà al governo di riferire in aula. Ma Bossi non solo non molla, anzi rilancia

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