Intercettazioni Rai, Di Pietro choc:
"Vertici dello Stato come magnaccia"

Antonio Di Pietro si scaglia contro Berlusconi per le telefonate in cui raccomanda le attrici ai dirigenti Rai. Il Pdl attacca l'ex pm accusando anche di "sovversione". Preoccupato il Pd che prende le distanze dall'alleato

Il caso delle raccomandazioni di giovani attrici spuntato dalle intercettazioni Rai, rischia di rivelarsi un'altra mina vagante sul già accidentato terreno del confronto maggiooranz e opposizione sui temi della giustizia.
Ier a buttare benzina sul fuoco c'ha pensato l'ex premier e leader dell'Italia dei valori Antonio Di Pietro. 
Prendendo spunto dalle telefonate fra Berlusconi e Saccà e pubblicate in questi giorni dall'Espresso, Di Pietro se ne è uscito con un provocatorio "l'allora aspirante premier mi sembra facesse una lavoro più da magnaccia, per piazzare questa o quella velina, che da statista".
Il Pdl è insorto. E metre l'avvocato del premier, Niccolò Ghedini, annuncia querele, il resto della maggioranza parla di <toni rozzi, volgari e da osteria", mentre Maurizio Gasparri torna sulle disavventure giudiziarie dell'ex pm aì tempi di Mani Pulite, accuse dalle quali comunque Di Pietro uscì completamente scagionato. Cicchitto ha parlato anche di "azione sovversiva"
Ma l'attivismo del leader dell'Italia dei valori mettte in crisi anche l'opposizione, già alle prese con la volontà di Di Pietro di portare in piazza i cittadini l'8 luglio contro le leggi - definite ad personam - sulla giustizia.
L'uscita sul ruolo di Berlusconi e le attrici, tuttavia, ha fatto prendere le distanze anche del Pd dal suo alleato. La presidente dei senatori Pd Anna Finocchiaro ha ribadito che anche <la politica deve evitare di usare linguaggi trucolenti e offensivi>, mentre per Rifondazione le uscite di Tonino possono essere una scorciatoia per prendere  voti al Pd 

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