La donna accoltellata
«È stato mio figlio»

In ospedale la 58 enne russa ferita gravemente ha detto che l’aggressore è il figlio, che era in possesso di falsi documenti romeni. Ancora oscuro il movente

Il drammatico retroscena dell’accoltellamento di Musso, è stato sussurrato con un filo di voce. «È stato mio figlio». Non si chiama Petru Cuzmin e non è rumeno l’uomo arrestato dai carabinieri per il tentato omicidio di Inna 58 anni, la donna russa ferita giovedì sera da una trentina di coltellate al volto, al collo e al torace. Il passaporto, trovato nella casa che la donna condivideva con il suo aggressore, era infatti falso. Petru, in realtà, si chiama Julian, ha 32 anni, è nato a San Pietroburgo ed è il figlio della vittima della folle aggressione.

Per avere una conferma formale, i carabinieri del nucleo radiomobile di Menaggio hanno inviato un paio di richieste urgenti in Romania e in Russia, per confrontare le impronte digitali e per l’esame del dna.

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