La mummia del museo comasco
ora rivela i suoi segreti

Era una sacerdotessa del dio Amon che ricoprì importanti cariche: la mummia egizia sarà esposta da martedì 3 a domenica 8 giugno al museo archeologico Paolo Giovio

Il suo nome, Isiuret, significa «Iside la Grande»: era una sacerdotessa del dio Amon che ricoprì tre importanti cariche legate alla triade divina adorata a Tebe: "suonatrice di sistro di Amon", "cantatrice del coro di Mut" e "balia di Khonsu fanciullo". Questa l’identità della mummia egizia il cui sarcofago - un involucro in cartonnage, costituito da vari strati di tela stuccata e accuratamente dipinta, applicato direttamente sulla mummia e risalente al nono secolo a. C. - costituisce la punta di diamante del migliaio di pezzi - usciabti, amuleti, scarabei, canopi, bronzetti - della Collezione dello studioso ottocentesco comasco Alfonso Garavaglio che sarà esposta da martedì 3 fino a domenica 8, al museo archeologico «Paolo Giovio» in piazza Medaglie d’oro 1 (tel. 031-25.25.50), nella «Settimana egizia». Martedì pomeriggio, alle 17, «Leggiamo i geroglifici della sala egizia» il primo appuntamento per il pubblico.
Sembra che la sacerdotessa Isiuret abbia vissuto - e sia morta molto giovane -  nel settimo secolo a. C. Non è da escludere che possa essere stata sacrificata ad Amon: a quei tempi, anche con i religiosi, i faraoni non andavano certo per il sottile.

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