La Procura denuncia Maggiolini:
"Rivelò a don Mauro che si indagava su di lui"

Il pm attacca: il parroco di Laglio fu convocato in Curia dove gli venne riferito dell'esistenza di una indagine sul suo conto. E' favoreggiamento personale

COMO – Il vescovo emerito Alessandro Maggiolini è accusato dalla Procura della Repubblica di Como di avere vanificato, dandone notizia all’indagato, l’inchiesta per violenza sessuale aperta nell’autunno del 2004 nei confronti dell’allora parroco di Laglio Mauro Stefanoni, accusato di violenza sessuale nei confronti di un minorenne. “Il 16 novembre di quell’anno – ha ricostruito in aula il pm Maria Vittoria Isella prima di chiedere per l’imputato una condanna a otto anni – don Mauro fu chiamato in curia dai monsignori Oscar Cantoni ed Enrico Bedetti, che lo informarono dell’indagine in atto nei suoi confronti. La sera l’allora vescovo Alessandro Maggiolini, parla a sua volta con Don Mauro. Tutti gli fanno presente che è controllato e intercettato”. La comunicazione, secondo la Procura, vanificò l’indagine, impedendo agli inquirenti di poter raccogliere le prove nei confronti dell’indagato che, dal giorno dopo, fu sempre molto attento a mantenere una condotta irreprensibile.

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