L'export terrà a galla
la ripresa del tessile

Saranno le esportazioni a salvare il settore tessile in questo 2008 che si presenta molt debole, almeno sul mercato interno. La ripresa che sembrava lanciata da un buon 2007 presenta invece agli inizi di quest'anno dei cali di produzione e un rallentamento sui mercati.

Como - Sono le esportazioni, con una crescita nel 2007 del 10,6% e un importo complessivo di 5.207milioni di euro, il dato più interessante del bilancio dell?interscambio provinciale comasco, parametro che valuta il flusso di merci (e il relativo valore) scambiato con l'estero nel corso dell'anno. Degli 8.183milioni di euro (+9% rispetto al 2006) totali, oltre 5miliardi si riferiscono alle esportazioni, mentre la quota rimanente, 2.976milioni di euro, fotografa le importazioni, comunque cresciute del 6,6%. La crescita registrata lo scorso anno è quasi doppia rispetto all?anno prima, superiore sia a quella nazionale (+8%) e perfino a quella lombarda (8,6%). Il saldo in attivo di 2.231milioni di euro (nel 2006 era di 1.919milioni di euro), spinge il peso della provincia di Como sull?interscambio lombardo al 7,4%, 2,3% di quello nazionale. In termini di export, Como si pone al quinto gradino della scala regionale, lontano dal 15% raggiunto da Mantova ma, parimenti, ben distanziato dal 4,7% raccolto dal fanalino di coda, Cremona. Una rapida occhiata al decennio precedente mostra come l?andamento dell?export sia stato davvero altalenante: fortemente negativi gli anni 1998, 1999, 2002 e 2003, la variazione più consistente si è verificata nel 2000, con un?impennata del 15% mai più registrata. Nel 2006, segno positivo al 5,6% e, l?anno passato, il nuovo exploit, con una crescita del 10,6%. I settori principali dell?interscambio comasco sono il metalmeccanico, la moda e il legno-mobile, che uniti formano l?81% dell?export e il 63% dell?import. Il settore che movimenta il maggior importo è quello metalmeccanico, anche se il saldo della bilancia commerciale più interessante è dato dalla moda, pari a 1.068 milioni di euro, contro i 737milioni del primo. Moda comunque stabile, metalmeccanico in recupero e in ascesa anche il settore Altro Industria (che comprende il mobilio), con un saldo attivo di 523milioni di euro contro i 438milioni di euro del 2006. Positivo, seppur limitato in termini assoluti, il saldo del settore alimentare (19milioni di euro), a preoccupare sono la chimica e l'agricoltura, che pagano un dazio rispettivamente di 33milioni e di 83milioni di euro tra import ed export. Il 68% degli acquisti e il 75% delle vendite si collocano all'interno dei confini europei, con un saldo positivo di 1.800milioni di euro pari all'83% del totale. I principali partner sono Germania, Francia, Spagna e Svizzera mentre, fuori Europa, buone notizie arrivano da Stati Uniti, Russia, Grecia e Turchia. In tema di importazioni, è la Cina ad avere una tra le piazze d?onore: nel corso del 2007, infatti, sono state importate merci per 471milioni di euro, con un saldo positivo del 16% rispetto all?anno precedente. Dati alla mano, la vocazione esportativa del Comasco si conferma superiore a quella lombarda e a quella nazionale. Da ultimo, il 70% dei prodotti commercializzati riguarda produzioni tradizionali e standard, mentre quelli specializzati e l?hi tech costituiscono il 29%.
Alberto Gaffuri

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