Metrò, parlano i parlamentari:
"Senza progetto, niente soldi"

Il senatore Butti (An) replica all'assessore regionale alle Infrastrutture Cattaneo. I leghisti: "Ci sono altre priorità"

COMO - Senza un progetto concreto è inutile andare a Roma a bussare alle porte dei ministeri per chiedere fondi per la metropolitana leggera. Al di là dei colori politici e delle competenze, i parlamentari comaschi sono concordi nel rispedire all’assessore regionale alle Infrastrutture, Raffaele Cattaneo (FI) l’invito - accusa: «Sarebbe bene che ci dessero una mano a trovare le risorse, anzichè polemizzare su una disattenzione che non c’è stata». L’attacco dell’assessore del Pirellone era innanzitutto rivolto al senatore di An Alessio Butti che aveva sostanzialmente detto che «gli amministratori locali non si sono mai impegnati, scordiamoci pure il metrò per il 2015». Qui la replica di Butti il quale, in sintesi, sostiene che «l’ultimo contatto tra comune di Como e Ferrovie Nord risale al 2006». E poi rincara la dose contro l’assessore del Pirellone: «Non c’è un euro stanziato dallo Stato perché nessuno, né la Regione, né gli enti territoriali, ha mai fatto richiesta di fondi all’apposito ufficio del Ministero delle Infrastrutture».
La pattuglia dei parlamentari del Carroccio (i deputati Erica Rivolta e Nicola Molteni e il senatore Armando Valli "Mandell") che ha incluso anche il presidente di Villa Saporiti Leonardo Carioni e l’assessore Pietro Cinquesanti proprio ieri è andata a bussare a casa del sottosegretario alle Infrastrutture Roberto Castelli sulla viabilità. Sul tavolo il secondo lotto della tangenziale di Como, la variante della Tremezzina (per sbloccare l’integrazione della convenzione tra Anas ed Enti locali per avviare la progettazione ferma a Roma dall’8 agosto), la Canturina bis e la metrotranvia. Per quest’ultima però, le chance sono poche. «Il metrò - commenta Molteni - è sicuramente un’opera utile, ma finchè non c’è una progettazione e un accordo programma, come ci ha detto anche Castelli, è impossibile parlarne. Smettiamola di mettere sul tavolo centomila cose e poi non se ne chiude nessuna. Concentriamoci su quello che è prioritario e che abbia una concretezza progettuale come il secondo lotto della tangenziale di Como e la variante di Tremezzo. La metrotranvia, per ora, non ha nulla di questo. Non siamo superman: possiamo ed è nostro interesse intervenire, ma ci devono essere progetti».
Gisella Roncoroni

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Documenti allegati
Eco di Bergamo L'intervento di Butti