Nuove cave dopo le discariche:
ambientalisti già mobilitati

"Non escludiamo che vi possano essere nuovi interventi nella zona tra Mozzate, Carbonate e Locate Varesino - dice l'assessore provinciale all'ambiente Francesco Cattaneo -, ciò che escludiamo è che possano poi essere riempiti da qualcosa di diverso rispetto agli inerti"

MOZZATE - «Non escludiamo la possibilità che vi possano essere nuove cave nella zona tra Mozzate, Carbonate e Locate Varesino, è invece escluso - ed in maniera categorica - che possano poi possano essere riempite da qualcosa di diverso rispetto agli inerti, scarti derivanti cioè dalle ristrutturazione edilizie», così l’assessore all’ambiente, Francesco Cattaneo alle preoccupazioni avanzate dal Comitato mozzatese salute ed ambiente (e dai gruppo di Carbonate e Locate Varesino) riguardo al fatto che nel Seprio si possa prossimamente cominciare a scavare alla ricerca dei giacimenti di ghiaia e di sabbia che si trovano nel sottosuolo.
Secondo gli ambientalisti, l’operazione consentirebbe di cavare per i prossimi dieci anni, circa cinque milioni di metri cubi di sabbia. I rappresentanti del movimento sottolineano poi che l’ultima cava di Mozzate,  che  è attualmente la quarta discarica della città, venne autorizzata a fine anno 1997 per circa 200 mila metri cubi di cavazione, mentre nei dieci anni di durata del Piano in discussione la Provincia potrebbe - sempre secondo gli ecologisti - autorizzare la cavazione di 20 milioni di metri cubi sull’intero territorio provinciale, equivalente a due milioni di materiale cavato ogni anno.
«Onestamente mi pare proprio che una levata di scudi come quella annunciata dagli ecologisti sia da considerarsi veramente molto prematura - lamenta l’assessore provinciale - si tratti, infatti, di una questione sulla quale non c’è ancora nulla di ufficiale. Stiamo cioè ancora prendendo in considerazione diverse zone in tutto il territorio provinciale, ci troviamo quindi nella fase di studio che precede  sempre le decisioni da prendere e non c’è niente di definitivo. È evidente comunque che le scelte potranno riguardare le aree dove sappiamo di poter trovare ghiaia e sabbia, come è appunto quella di Mozzate».
Gianluigi Saibene

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