Olimpiadi, medaglia comasca
Rota bronzo nella spada a squadre

L'alteta di Arosio capitano e veterano del quartetto salito sul podio: "Forse la cosa più corretta sarebbe stato un secondo posto. Ma il tabellone non ci ha aiutato".

AROSIO Alla fine è stato bronzo. Quella medaglia, che alla vigilia era l’obiettivo della spedizione olimpica, è arrivata lasciando però anche l’amaro in bocca. Alfredo Rota, capitano e veterano del quartetto italiano che ha staccato la terza piazza nella prova di spada a squadre, analizza con serenità l’esito della gara. «Torniamo a casa con il metallo che ci eravamo prefissi di conquistare – ammette l’arosiano -. E non era poi così scontato che riuscissimo a mantenere il nostro progetto. Sono soddisfatto anche se ovviamente sognavo l’oro, però sulla carta la medaglia giusta era il bronzo». Il 33enne schermidore, che risiede da due anni ad Arosio, spiega poi i motivi del rammarico.  «Forse la cosa più corretta sarebbe stato un secondo posto, guardando le forze in campo – confessa -. Ma il tabellone non ci ha aiutato e questo si sapeva. Mettendoci di fronte ai francesi in semifinale, ci ha impedito di poter arrivare sino in fondo. La Francia ha dimostrato di essere attualmente ancora davanti a noi. Non di tanto, diciamo mezzo gradino, ma ci è ancora superiore. Ci vorrà qualche anno di lavoro per poterli battere». L’appuntamento è rimandato a Londra 2012. E Rota ci sarà. «Adesso voglio pensare solo a festeggiare questa medaglia con i miei amici, in Brianza – confida -. Però l’avevo detto alla vigilia: un risultato positivo mi avrebbe dato la forza e la voglia di andare avanti ancora. Magari per quattro anni».

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