Parte da Carugo
la rivolta delle ditte

Dopo centinaia di messaggi da tutta Italia

il marmista Caggiano propone lo stop mercoledì 16

Dalle parole ai fatti. L’esasperazione degli imprenditori brianzoli per uno Stato che stritola le aziende con l’eccessiva tassazione, si trasforma in una protesta senza uguali sul territorio.

Uno sciopero, per la prima volta indetto da un titolare di azienda e la richiesta di esporre dalle finestre delle abitazioni e delle botteghe un drappo bianco listato a lutto.

Giuseppe Caggiano, il marmista carughese che ha ospitato nel suo capannone la diretta televisiva della trasmissione “Piazza Pulita” andata in onda su La 7 lunedì in prima serata, ha deciso di lanciare una «rivoluzione pacifica per i lavoratori italiani».

Da oggi chiede a «imprenditori, artigiani, operai, commercianti e chiunque si alzi la mattina per andare a lavorare o a cercare un’occupazione – dichiara – di esporre un simbolo bianco in ogni laboratorio, abitazione, macchina, moto, bicicletta o sui propri vestiti» e a chiudere, il prossimo 16 ottobre, le proprie aziende per seguirlo sul piazzale della chiesa parrocchiale carughese per «decidere le sorti del nostro futuro».

Caggiano ci sarà dalle 9 alle 11, «ma non occorre che la gente venga per forza a Carugo: l’iniziativa può essere fatta in qualsiasi Comune purché si capisca lo spirito della protesta che è quello di dimostrare a chi ci governa, ma non ci ascolta, che il mondo produttivo è capace di fermarsi per un giorno per riflettere su quello che sta succedendo perché così non si può più andare avanti. Poi qualcuno, però, dovrà pur porsi la domanda di cosa potrebbe accadere in Italia se davvero le nostre aziende si dovessero bloccare».

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