Petrolio sceso sotto 100 dollari
Giù il prezzo di benzina e diesel

Continua la corsa in retromarcia del prezzo del petrolio: per la prima volta da cinque mesi a questa parte il prezzo del greggio è sceso sotto i 100 dollari. L'Opec ha annunciato che non taglierà la produzione - In calo i prezzi dei carburanti: il diesel sotto 1,42 euro

Il petrolio in picchiata rompe gli argini dei 100 dollari, con il 'Brent' scambiato a Londra ai minimi di cinque mesi. E l'orientamento dell'Opec aiuta la discesa delle quotazioni.
Il 'cartellò dei 13 paesi produttori, riunitosi a Vienna, sceglie di mantenere inalterata la produzione, senza operare quel taglio alle forniture che pure era stato ventilato e che trovava alcuni sostenitori tra quei paesi - come l'Iran, ma anche il Venezuela - decisi a giocare la carta di un nuovo rialzo delle quotazioni. La strada imboccata dall'Opec, invece, ha contribuito a raffreddare ulteriormente le quotazioni del barile, scese al nuovo minimo da 5 mesi, sotto i 104 dollari.
Nonostante l'avvicinarsi dell'uragano Ike al Golfo del Messico e i timori per le conseguenze del passaggio dell'uragano in quest'area, interessata da importanti impianti petroliferi, il prezzo del greggio ripiega. I segnali arrivati da Vienna parlano di un mercato «ben equilibrato», come ha riassunto a qualche ore dall'avvio del vertice il ministro saudita Ali al Naimi. Una voce di peso, la sua, visto che l'Arabia Saudita è il paese capo-fila dell'Opec ed il primo produttore di greggio al mondo.
L'indicazione di Riad, del resto, ha trovato subito conferma nelle parole del presidente dell'Opec, l'algerino Chakib Khelil, che dopo aver anticipato che un «taglio della produzione non è necessario», ha annunciato che l'organizzazione manterrà invariate le quote sui livelli attuali. Intervenire con un 'tagliò non serve, ha affermato Khelil, aggiungendo che i prezzi «potrebbero scendere ancora». E oggi in effetti, il prezzo del petrolio - che già nei giorni scorsi aveva segnato un ribasso - è sceso ancora, sia a New York, con il barile a 103,17 dollari (-3%), sia a Londra, con il Brent a 99,50 dollari, livello che non si vedeva da oltre cinque mesi. Un ribasso del 30% rispetto al picco di luglio, quando superò i 147 dollari, sostenuto anche dalla ripresa del dollaro.
L'oro nero, quindi, infrange quota 100 dollari, aprendo allo scenario di un ulteriore ribasso una volta sfondata questa importante barriera tecnica. Un livello che soddisfa, di fatto, gli stessi paesi produttori, come ha dichiarato il ministro del petrolio iracheno Hussein al-Shahristani. La decisione di non intervenire sulle quote, del resto, piace anche agli Stati Uniti, visto che il ministro Usa dell'Energia, Samuel Bodman, aveva espresso un auspicio in tal senso a poche ore dall'avvio del vertice.
Il calo del greggio, intanto, fa sentire i suoi effetti anche sui prezzi dei carburanti. Oggi in Italia una nuova ondata di ribassi ha fatto scendere i listini. La verde si è portata sotto quota 1,47 euro pressochè per tutti i marchi. Più vistoso il calo del gasolio, che è tornato sotto gli 1,42 euro al litro.

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