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Mercoledì 22 Ottobre 2008
Piazza Amendola, risarcimento
ai residenti danneggiati
Il tribunale condanna la società Titania a versare 451mila euro
Rimborsi ai Saibene, ai Botta e alla parrocchia di Sant’Agostino. Intanto l'autosilo resta chiuso
L’autosilo interrato di piazza Amendola (in totale 102 box auto) è ancora chiuso, ma il tribunale ha emesso tre sentenze nei confronti dei proprietari degli stabili che si affacciano sulla piazza e che sono stati danneggiati dal cantiere partito nel 1999 e non ancora concluso.
E il caso ieri è finito sul tavolo della giunta comunale che ha preso atto che «il Comune non ha alcuna responsabilità sui danni provocati dal cantiere di piazza Amendola per la costruzione dell’autosilo sotterraneo per residenti». A stabilirlo tre sentenze del tribunale civile di Como che hanno invece condannato la società Titania, esecutrice degli scavi per conto della cooperativa di residenti che ha realizzato l’opera (con progettista e direttore dei lavori l’architetto Pierpaolo Nahmias).
Nel dettaglio secondo quanto stabilito dal giudice la società dovrà risarcire 345mila euro di danni alla famiglia Saibene proprietaria dello storico palazzo in piazza Amendola, 60mila euro la famiglia Botta, proprietaria di un altro palazzo e la parrocchia di Sant’Agostino per un importo pari a 46mila euro. Il tutto per un totale di 451mila euro.
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