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Sabato 03 Gennaio 2009
Rifiuti, per fare pulizia in arrivo tasse più care
In aprile scade l’appalto per la raccolta differenziata, l’assessore non esclude un aumento della Tarsu
Pulizia delle strade e raccolta dei rifiuti solidi urbani: saranno una delle grandi partite del 2009, l’anno in cui dovrà essere rinnovato l’appalto per la nettezza urbana, dovrà essere rivisto il sistema e i cittadini potrebbero essere chiamati a dare un contributo non solo nell’osservanza delle regole, ma soprattutto finanziario. La tassa Tarsu, in altre parole, oggi pari a 200 euro l’anno, in media, per famiglia, potrebbe essere ritoccata ed è un argomento spinoso, come ogni aumento in tempo di crisi. Ma da una parte, il Comune è obbligato dalla legge a coprire interamente i costi del servizio con il gettito d’imposta; dall’altra parte il nuovo contratto con la Società che vincerà l’appalto comporterà ulteriori costi per il Comune e quindi sarà inevitabile il ricorso ad un aggiornamento della tassa sulla nettezza urbana, in attesa della trasformazione in tariffa ambientale.
L’argomento è tra i più sentiti dai cittadini: si moltiplicano le segnalazioni per la “ramazza insufficiente”, in centro e in periferia e nel 2008 appena concluso, il consiglio comunale è stato impegnato per tre sedute, fra raffiche di emendamenti e ordini del giorno, a discutere una delibera d’indirizzo di 30 pagine proposta da Paco per ristrutturare il servizio di raccolta dei rifiuti e della pulizia delle strade. A fine aprile 2009, infatti, scade il contratto con Acsm Ambiente - Econord, l’associazione di imprese che ormai 10 anni fa vinse la gara d’appalto per l’igiene ambientale cittadina e non c’è più convenienza per la proroga: il bando sarà europeo e non potrà riproporre gli stessi prezzi oggi in vigore, sette milioni e mezzo di euro l’anno.
«La Ragioneria comunale sta predisponendo tutti i conti, in vista della gara d’appalto - dice l’assessore comunale all’ecologia, Diego Peverelli - i miei uffici avevano già posto allo studio la riforma del servizio, integrata con la delibera d’indirizzo, ma per quanto riguarda gli aumenti che potrebbero essere chiesti ai cittadini per affrontare una diversa organizzazione, per il momento replico con una sola osservazione: è una scelta politica».
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