Rimborsi d’oro, indagato il vicesindaco

Cattaneo accusato di truffa ai danni di Villa Saporiti: avrebbe gonfiato i chilometri percorsi

Ci sono i campi da tennis. I boschi. Un bel silenzio. E, nelle vicinanze, pure un affascinante panorama sul lago. A una prima occhiata uno scenario simile è impossibile averlo a Origgio, luogo di residenza e (richiesta di rimborsi spese alla mano) quotidiano punto di partenza e ritorno da e per Villa Saporiti per l’ex vicepresidente della provincia Francesco Cattaneo. Panorama a parte, un’altra grande differenza contraddistingue il residence di via Cardano che ormai da tempo ospita l’amministratore di An, dall’appartamento "residenza ufficiale" in terra brianzola: i chilometri che li separano dalla sede dell’amministrazione provinciale. Trenta ad andare. E trenta a tornare. Ovvero una cinquantina di euro al giorno di rimborsi spese. Differenze che rischiano di costare caro all’attuale vicesindaco di Como, formalmente indagato nell’ambito dell’inchiesta sui rimborsi chilometrici d’oro presentati dagli amministratori di Villa Saporiti.

Truffa aggravata ai danni di un ente pubblico. È questo il reato ipotizzato dalla procura nei confronti di Francesco Cattaneo. Sospettato di aver presentato rimborsi chilometrici gonfiati approfittando della sua residenza in quel di Origgio. In base a una delibera approvata dalla giunta di Villa Saporiti, gli amministratori hanno facoltà di chiedere il concorso nelle spese sostenute nell’esercizio delle loro funzioni, anche se legate al tragitto tra casa e "lavoro". Non è un caso che nella speciale classifica dei rimborsi ottenuti, pubblicata nei mesi scorsi da <La Provincia>, comparisse il nome del forzista Ivano Polledrotti con 32.456 chilometri percorsi in undici mesi, per via della sua residenza a Sorico, in alto lago. Nella stessa classifica Cattaneo era terzo, con 18.695 km percorsi per un rimborso pari a 14.723 euro (oltre 1300 euro al mese). Il tutto giustificato dalla residenza a Origgio dell’allora vicepresidente. Da quanto emerso dall’inchiesta, scattata in seguito a un esposto secondo il quale la residenza effettiva di Cattaneo si trovava nel residence a Como con i campi da tennis, l’attuale vice di Bruni a Palazzo Cernezzi avrebbe chiesto ugualmente i rimborsi anche quando si fermava a dormire in città. E, pare, pure in quelle occasioni in cui gli era capitato di utilizzare l’auto blu di Villa Saporiti.

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