Riparte il processo sul caso Englaro
Si deciderà se "staccare la spina"

Torna davanti a una corte d'appello il caso di Luana Englaro, la ragazza lecchese  in coma vegetativo da 15 anni. La Cassazione ha imposto di rifare il processo che, in un primo tempo, aveva impedito al padre di interrompere l'alimentazione forzata

Si apre mercoledì 25 presso la prima sezione della Corte d'Appello di Milano il nuovo processo sul caso di Eluana Englaro, la giovane donna di Lecco che si trova in coma vegetativo da 15 anni in seguito a un incidente stradale e per la quale il padre Beppino chiede di sospendere l'alimentazione artificiale.

Il nuovo processo fa seguito alla sentenza della Corte di Cassazione che, nell'ottobre del 2007, ha stabilito che andasse ripetuto il processo che aveva impedito al padre di "staccare la spina" alla figlia.
Secondo la Suprema corte infatti il sondino che alimenta la ragazza non può essere considerato accanimento terapeutico, e l'interruzione può avvenire solo in presenza di due condizioni, ossia che lo stato vegetativo del paziente sia ritenuto clinicamente irreversibile "senza alcuna sia pur minima possibilità, secondo standard scientifici internazionalmente riconosciuti, di recupero della coscienza e delle capacità di percezione" e che la paziente "se cosciente, non avrebbe prestato il suo consenso alla continuazione del trattamento".

I giudici di Milano dovranno quindi verificare se il caso presenta queste condizioni e quindi decidere se staccare il sondino a Eluana.

© RIPRODUZIONE RISERVATA