Rosa e Olindo
di nuovo in tribunale
Vogliono la revisione

Fissata a Brescia per il 21 novembre l’udienza per verificare reperti mai analizzati prima

Ancora non si sa quanto sarà grande lo spiraglio dentro al quale Olindo Romano, ex netturbino, e Rosa Bazzi, ex donna delle pulizia, la coppia condannata in via definitiva all’ergastolo per la strage di Erba (Como), possano intravvedere un nuovo processo.

Quel che è certo è che il 21 novembre, davanti alla Corte d’appello di Brescia, si terrà l’incidente probatorio su alcuni reperti mai analizzati nell’appartamento al secondo piano della Palazzina di ghiaccio di Erba in cui, l’11 dicembre del 2006, furono uccisi a sprangate e finiti a coltellate Raffaella Castagna, suo figlio Youssef, poco più di due anni, la madre della donna, Paola Galli, e una vicina di casa, Valeria Cherubini, mentre suo marito, Mario Frigerio, sopravvisse, pur ferito gravemente e divenne il principale teste d’accusa dei coniugi Romano. Frigerio morì alcuni anni dopo il processo.

Si tratta di accertamenti su formazioni pilifere, un accendino, un mazzo di chiavi, i giubbotti delle vittime, mai analizzati sulla scena del delitto che era stata invasa dall’acqua impiegata dai pompieri perché nell’appartamento era scoppiato un incendio. Olindo e Rosa, che scontati i tre anni di isolamento diurno, si vedono regolarmente in carcere due volte al mese, come consentito dalla legge, alcuni giorni dopo la strage avevano confessato fornendo dettagli raccapriccianti.

Mesi dopo, però, in udienza preliminare, la svolta: ritrattarono le loro confessioni e da quel momento continuano a proclamarsi innocenti, supportati in questo anche dai dubbi che periodicamente manifesta sulla loro colpevolezza in interviste il marito di Raffaella Castagna, Azouz Marzouk, tornato in Tunisia dopo l’arresto e il patteggiamento per spaccio di droga proseguito anche nelle immediatezze della strage.

© RIPRODUZIONE RISERVATA