S. Anna, il giallo delle perizie
Tremonti: ne serve una terza

Il ministero risponde a un’interpellanza di Butti e chiede una nuova valutazione dell'area di via Napoleona

Sull’area dell’ospedale Sant’Anna serve una terza perizia. È quanto suggerisce il ministero dell’Economia e delle finanze di Giulio Tremonti nella risposta all’interrogazione parlamentare che il senatore di An, Alessio Butti, ha presentato il 16 luglio scorso per chiedere chiarezza sull’esistenza di due distinte perizie dai contenuti ed esiti tanto distanti.
Come è noto, infatti, la prima perizia è stata commissionata dall’azienda ospedaliera all’Agenzia del Territorio e, precisamente, all’Ufficio provinciale di Como: il risultato è stata una stima dell’intero comparto ospedaliero pari a 69 milioni di euro, che teneva conto di una destinazione d’uso dei futuri edifici divisi in 40% per privati e 60% per servizi pubblici alla persona. La seconda perizia è stata, invece, commissionata da Infrastrutture Lombarde alla Direzione regionale della Lombardia: il valore dell’area, questa volta, si attesta tra il 32 e i 41 milioni di euro e le proporzioni della destinazione risultavano invertite. Non è un caso, dunque, se il ministero - dopo avere spiegato nero su bianco che entrambe le perizie sono ufficiali «in quanto redatte con riferimento ad elementi differenti, collegati alle diverse indicazioni dei committenti» - ha concluso la risposta all’interrogazione di Butti affermando che «è richiedibile anche una ulteriore perizia in merito».
La richiesta di una terza perizia spetterebbe alla proprietà dell’area. Il direttore generale dell’azienda ospedaliera, Andrea Mentasti, non ha detto, però, se secondo lui occorra richiederla o no.

© RIPRODUZIONE RISERVATA