Sant’Anna, terza perizia
La Regione mette il veto

No di Bresciani: «Bastano queste due, ora tocca alla politica decidere». Bruni possibilista sulla proposta di Pozzi di affidarla al Politecnico

Il Pirellone boccia il suggerimento, proposto dal ministero dell’Economia, di fare eseguire una terza perizia sull’area del vecchio ospedale Sant’Anna, in via Napoleona. L’assessore regionale alla Sanità, Luciano Bresciani, è categorico: «Un’altra perizia rappresenterebbe solo un terzo problema. Ne abbiamo già due che fissano i margini inferiore e superiore del valore dell’area (32 milioni e 69 milioni di euro). Bastano queste. Ma tocca ai politici cercare un concertazione per raggiungere un’intesa su cosa si voglia davvero fare del vecchio ospedale. E devono farlo in fretta».
La reazione di Bresciani arriva all’indomani della risposta che il ministero ha dato all’interrogazione del senatore di An, Alessio Butti, che aveva chiesto a luglio chiarimenti sull’esistenza di due perizie così diverse tra loro. La prima perizia era stata commissionata nel 2003 dall’azienda ospedaliera all’Agenzia del Territorio e, precisamente, all’Ufficio provinciale di Como: il risultato è stata una stima dell’intero comparto ospedaliero pari a 69 milioni di euro, che teneva conto di una destinazione d’uso dei futuri edifici divisi in 40% per privati e 60% per servizi pubblici alla persona. La seconda perizia è stata, invece, commissionata da Infrastrutture Lombarde alla Direzione regionale della Lombardia: il valore dell’area, questa volta, si attesta tra il 32 e i 41 milioni di euro e le proporzioni della destinazione risultavano invertite.

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