Schede trappola: niente modifiche
Bossi: porterò la gente in piazza

Continua la polemica del centrodestra, sulle schede elettorali giudicate troppo confuse e ingannevoli. Berlusconi difende la provocazione di Bossi, ma si lascia sfuggire una critica. Il Senatur torna all'attacco: manifestazioni per avere schede pulite. Amato: sono giuste, non le rifaremo

Il Cavaliere continua nell'offensiva contro le schede-trappola che potrebbero ingannare e confondere l'elettore, soprattutto per quanto i due partiti maggiori i quali hanno i simboli uniti a quelli degli alleati. Però, obbiettano i cirtici, bisogna segnare un solo simbolo. Se la croce entra anche nel simbolo del partito alleato, il voto potrebbe essere nullo.
Bossi, dopo aver parlato di schede-porcata e evocato il ricorso "ai fucili",  ha spiegato che si è trattato di uan forzatura da comizio. Il Senatur però chiede ancora che il Viminale le rifaccia e avverte: manifestazioni in tutt'Italia per chiedere schede pulite.
Il Viminale comunque non è intenzionato a rivedere le schede: mancano i tempi e costerebbe 5 milioni di euro.
Amato inoltre ha spiegato che le schede rispettano la legge e che, questo "disegno" è stato approvato dallo stesso governo Berlusconi nel 2006.

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