Schifani presidente del Senato
Pd: forse il congresso anticipato

Dopo la vittoria di Gianni Alemanno a Roma, prima riunione del Parlamento con l'elezione di Renato Schifani a presidente del Senato. Intanto il Partito democratico cerca di evitare la resa dei conti, Veltroni punterebbe a un congresso straordinario per consolidarsi, ma i big ex Ds e Margherita dicono no

Il Parlamento comincia la sua nuova marcia: il Senato ha eletto Renato Schifani alla presidenza, ora tocca a Gianfranco Fini alla Camera.

LO CHOC Intanto il Pd è ancora sotto choc dopo la sconfitta a Roma. Veltroni avverte che non si torna indietro sul progetto del nuovo partito, ma punta ad andare a un congresso straordinario. Però su questo si scontra con i capi storici degli ex partiti Ds e Margherita.
A Roma Alemanno si gode il trionfo e avverte ancora, dietro le riserve e gli allarmi per l'elezione di un ex Msi a sindaco della capitale, che vuole rappresentare tutti i romani. Inoltre annuncia che vuole seguire le orme di Sarkozy e varare una commissione bipartisan che studi quali sono le riforme necessarie per migliorare Roma.

IL TONFO Resta comunque la storica sconfitta del centrosinistra che, dopo 15 anni, deve abbandonare l'amministrazione della capitale:  Gianni Alemanno, candidato del Pdl, ha vinto con il 53% e più di 100 mila voti di vantaggio su Francesco Rutelli, in passato già per due volte sindaco della città.
Con la conquista della capitale si conferma il trend segnato dal voto del 13 e 14 aprile. E oggi la sconfitta di Rutelli mette in ulteriore difficoltà Walter Veltroni già alle prese con un partito inquieto e deluso, dove si stanno organizzando le correnti ex Ds ed ex Margherita.
Non è escluso un regolamento dei conti già in questi mesi, in attesa di un congresso difficile annunciato per il 2009, dopo le Europee.
In compenso il centrosinistra conserva la Provincia di Roma dove si è affermato Nicola Zingaretti. A provocare la sconfitta di Rutelli il voto disgiunto: più di 60 mila elettori a Roma hanno votato per Zingaretti preferendo però Alemanno a Rutelli come sindaco.
Le uniche consolazioni per il Pd arrivano da Sondrio, dove grazie ad Alcide Molteni che ha battuto Aldo Faggi con il 54,2% il centrosinistra torna ad amministrare la città, e  da Vicenza: nel Veneto che ha premiato largamente Lega e, in parte, il Pdl, nella città del Palladio ha vinto il candidato del centrosinistra Achille Variati con il 50,5%. Determinante il sostegno dei comitati "No Dal Molin" che si oppongono alla nuova base della Nato

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