Sciopero dei bus, Como a piedi
Altre 200 corse a rischio

Lunedì soltanto il 7% dei lavoratori si è messo alla guida. Gli autisti precettati dal prefetto, ma resta l’ingognita di 72 malati
Le corse a rischio martedì

Per un giorno intero gli autisti di Asf Autolinee hanno tenuto in scacco la città. Hanno incrociato le braccia e neanche un bus è uscito dai garage. Nel primo giorno di ripresa delle scuole migliaia di studenti, ma anche tanti lavoratori, sono rimasti a piedi. Il prefetto di Como, Sante Frantellizzi, ha emanato l’ordinanza di precettazione con la quale ha obbligato gli autisti a ritornare al lavoro già da martedì mattina per garantire il servizio di trasporto pubblico. Asf, però, dovrà fare i conti con un’altra incognita, quella dei dipendenti malati: ieri 72 autisti si sono assentati per motivi di salute. Un numero eccezionalmente alto. E, secondo l’Asf, saranno a rischio 218 corse, 107 urbane e 111 extraurbane.

Tutti gli autobus delle linee urbane lunedì sono rimasti nel deposito di Lazzago. Nel Comune di Como, infatti, l’adesione allo sciopero è stata totale. Solo su alcune linee extraurbane qualche autista (per la precisione il 7%) ha deciso di guidare nonostante la protesta dei colleghi. Eccezionale, per non dire sospetto, il numero di lavoratori di Asf che ieri si sono dati per malattia. Sono stati ben 72, mentre il lunedì di ripresa delle scuole dell’anno scorso furono solo 8.

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