Scuola, bufera sulla riforma Gelmini
"Giù le mani dal maestro unico"

La riforma della scuola, il maestro unico non convince. E i sindacati vanno all'attacco del ministro della Pubblica Istruzione Gelmini: giù le mani, a rischio anche il tempo pieno.

ROMA, 4 SET - Il ritorno del maestro unico non compromette la "tenuta" del tempo pieno che, anzi, verrà esteso a più classi; non c'è stato nessun 'blitz' visto che era tutto già scritto nel ddl del primo agosto; le nuove norme entrano in vigore nel 2009 e dunque c'è tutto il tempo per confrontarsi con opposizione e addetti ai lavori. Il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, dai microfoni di una trasmissione radiofonica ha cercato stamani di rasserenare gli animi, ma le perplessità dei sindacati non solo restano ma addirittura crescono.
E gli scudi, che hanno accolto l'introduzione nel decreto legge su condotta e voti anche di una norma per il ripristino del maestro unico alle elementari, non vengono affatto abbassati. «Non è immettendo nella scuola più ore o più soldi che si migliora la qualita» e «non si capisce - ha detto il ministro stamani - perchè il contribuente debba pagare tre insegnanti per una scuola primaria che funziona benissimo anche con uno solo».
Duri i sindacati. «Giù le mani dalle elementari» ha chiesto il segretario generale della Cisl scuola, Francesco Scrima. «Hanno un tale livello di qualità - ha spiegato - che non farebbero arrossire alcun ministro della pubblica istruzione, se fosse posta in atto una verifica internazionale degli standard educativi».
Altro che sedare la protesta! Secondo Enrico Panini, segretario generale della Flc-Cgil, le dichiarazioni della Gelmini «la alimentano». «Il ministro - ha osservato il sindacalista - improvvisamente, si è sostituito a tutti i più noti istituti di valutazione internazionale, arrivando a conclusioni che sono esattamente l'opposto di quelle frutto di ricerche e indagini scientifiche. Ci pare molto più documentato il servizio di Informazione religiosa della Cei, che ha parlato recentemente degli ottimi risultati della scuola elementare».
Alle parole faranno seguire i fatti i Cobas, che hanno già proclamato per il 17 ottobre uno sciopero. «Nella foga distruttiva, Berlusconi-Tremonti-Gelmini vogliono addirittura imporre alle elementari il ritorno all'oramai inverosimile maestro unico tuttologo degli anni '50 e '60 del secolo scorso, che, oltre a far sparire altre decine di migliaia di posti - sottolinea il leader Piero Bernocchi - immiserirebbe un insegnamento che ha reso la scuola elementare italiana apprezzatissima nel mondo, tramite la pluralità docente che ha approfondito la conoscenza disciplinare e lo spirito di collaborazione».

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