Scuole, sul lario
è rivolta per i tagli

A rischio i plessi dei paesi piccoli di montagna. I sindaci alla Gelmini non vanno chiusi

ALTO LARIO Montemezzo ha una scuola materna con 8 bambini; in quella di San Nazzaro Val Cavargna i piccoli utenti sono 10, in quella di Peglio 12. Sono esempi di strutture scolastiche che rappresentano esigui ma essenziali baluardi per le realtà di montagna. L’articolo 3 del decreto legge 154 del 7 ottobre non lascerebbe alcuno scampo a tali piccole scuole, anche se nei territori montani, come ha annunciato il ministro Maria Stella Gelmini, i tagli saranno graduali. L’Alto Lario, dove rischiano di saltare parecchie scuole dell’obbligo, non s’interroga nemmeno e reagisce nella maniera più ovvia: «Cosa si pretende di tagliare ancora? - interviene Dario Bianchi, sindaco del Comune più piccolo del territorio, Trezzone - . Rispetto a qualche decennio fa le scuole si sono ridotte a meno della metà, soprattutto per quanto riguarda i paesi montani. Siamo ridotti all’osso e credo che con ulteriori accorpamenti il nostro sistema scolastico andrà irrimediabilmente alla deriva». A Garzeno c’è anche una scuola media con 41 alunni e il sindaco, Marco Braga, che è anche presidente della comunità montana, ha messo le mani avanti sin dall’estate scorsa: «Quasi prevedendo possibili scelte negative, a luglio ho scritto al dirigente scolastico provinciale sottolineando l’importanza delle sedi scolastiche in paesi disagiati, dove rivestono una funzione sociale che va al di là della didattica. In Valle Albano abbiamo anche l’unica scuola media montana dell’Alto Lario e mi auguro che la legge tenga conto di determinate realtà prevedendo delle deroghe». Per Oreste Aggio, primo cittadino di Vercana (scuola dell’infanzia con 20 bambini e primaria con 42) occorre quanto fare valutazioni specifiche per ogni singola realtà: «Nel mio Comune abbiamo investito parecchio nella scuola, realizzando anche una palestra e attivando una mensa interna molto apprezzata dai genitori. Chiuderla rappresenterebbe già di per sé uno spreco. ».

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