Sedici anni, contrae l'Aids
da un amico conosciuto in chat

I nuovi untori? Viaggiano via Internet. La terribile vicenda di un ragazzino comasco affetto da Aids dopo l'incontro con un insospettabile manager quarantenne

COMO - Un giovane comasco sedicenne all'epoca dei fatti (oggi ha da poco raggiunto la maggiore età) è stato per mesi al centro di una indagine della Procura della Repubblica che indagava sui suoi incontri in chat-line. Il giovane aveva conosciuto un manager quarantenne sieropositivo che, dopo una lunga serie di contatti via Internet, gli aveva trasmesso l'Aids durante un rapporto sessuale. L'inchiesta è stata archiviata poiché, si è accertato, il ragazzo era consenziente e dopo il contagio ha comunque sempre proseguito la sua ricerca di contatti attraverso il web. Esistono casi di condanne nei confronti di imputati ritenuti colpevoli di lesioni personali gravissime perché, pur sieropositivi e con consapevolezza della propria malattia, reiteravano rapporti non protetti con soggetti all’oscuro della loro condizione. È probabile invece che nel caso comasco, i rapporti fossero protetti e consapevoli, circostanze che sono bastate a evitare l’incriminazione ma, evidentemente, non il contagio.

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