Sigarette killer, 730 morti all'anno. L'allarme dell'Asl

Tra un mese un nuovo centro contro il tabagismo
il 17% dei fumatori comaschi inizia prima dei 15 anni

Ogni anno il fumo miete 730 vittime in provincia di Como. Il vizio della sigaretta è responsabile del 15% dei decessi registrati mediamente sul Lario in dodici mesi. Il 40% dei ragazzini di prima superiore fuma e l’età della prima sigaretta sta scendendo ulteriormente: il 17% dei fumatori inizia prima dei 15 anni, il 45% tra 15 e 17 anni, il 28% tra 17 e 20 anni, il 10% dopo i 20 anni. Oggi il 6% dei tredicenni ha il vizio del fumo. Ma il problema non riguarda certo soltanto i giovani, siamo di fronte a una vera e propria emergenza se è vero che ogni anno, in Italia, la nicotina uccide circa 85mila persone, pari all’intera popolazione di Como.
Di fronte a questi dati, l’Asl e la sezione lariana della Lilt (Lega per la lotta ai tumori) hanno deciso di unire le forze per aiutare le persone a smettere di fumare. Tra un mese, infatti, aprirà i battenti un centro anti-tabagismo, che potrà contare su psicologi dell’associazione (presso le cinque sedi sul territorio) e specialisti nel settore dipendenze dell’azienda sanitaria (nelle sedi dei distretti). Gli interessati potranno prenotare un colloquio gratuito e poi affidarsi all’equipe della Lilt, che lavorerà in sinergia con il personale dell’Asl, per gli aspetti clinici e farmacologici. «Vogliamo che le persone si impegnino seriamente - ha spiegato il responsabile del progetto per la Lilt, Vittorio Ponzone - e per motivarle chiederemo un contributo di 150 euro, pari alla nostra quota associativa». Per le prestazioni erogate dall’Asl, invece, si pagherà il ticket: «Alla dipendenza psicologica spesso si accompagna quella fisica - ha detto Teresa Parillo, referente dell’Asl - pertanto la maggior parte dei fumatori dovrà seguire sia il percorso approntato dalla Lilt sia il nostro».

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