Sindaci paladini della sicurezza
Maroni li promuove sul campo

Nasce la Carta di Parma, dove i sindaci di 21 città del Nord hanno racolto i loro sufggerimenti in termini di sicurezza. Un vademecum che il ministro dell'Interno ha fatto proprio assicurando che i suggerimenti troveranno accoglienza nel pacchetto del governo. Resta il nodo delle risorse

"Intendo recepire nei provvedimenti legislativi del pacchetto sicurezza le proposte dei sindaci perchè provengono da chi ha esperienza sul campo e riceve ogni giorno le richieste dei cittadini".
Quello del ministro Maroni è un ok  alle richieste di 21 sindaci del Nord ( tra cui quello di Como e d Varese) in materia di sicurezza. Entro una settimana Maroni invierà ai primi cittadini le sue osservazioni alle proposte contenute nella cosiddetta "Carta di Parma" per la sicurezza.
Il ministro ha annunciato una "stagione nuova" di confronto con i sindaci, "non solo sul tema della sicurezza ma su tutti gli altri argomenti che riguardano il rapporto tra governo e Comuni".
E' il risultato del faccia a faccia tra il titolare degli Interni e i primi cittadini di centri medio-piccoli che si è tenuto al Teatro Regio di Parma.
La "Carta di Parma" consta di 11 punti in cui i primi cittadini spaziano dal potenziamento delle proprie competenze a quello della dotazione di uomini e mezzi alla Polizia municipale, sino alla più stretta sinergia tra sindaco e prefetto. Prostituzione, accattonaggio e abusivismo commerciale sono alcuni degli altri argomenti su cui i sindaci chiedono le "stellette".
La proposta più "radicale" arriva dal sindaco di Verona, Flavio Tosi, che propone il fermo di 24 ore per chi commette reati contro la sicurezza "per far capire che chi sbaglia paga". 
Un tono che non condivide il primo cittadino di Padova Flavio Zanonato, per il quale invece, "la partita sulla sicurezza si gioca a tutto campo, sulla repressione ma anche sulla inclusione". Per Zanonato, inoltre, è necessario riformare le leggi "per affrontare problemi che sono radicalmente mutati negli anni". E gli stessi amministratori locali, non hanno dimenticato, che nonostante le richieste di maggiori poteri, non hanno intenzione di fare gli "sceriffi".
Un altro capitolo sono le risorse. Su questo fronte emergono molte preoccupazioni, in particolare per il peso economico della sicurezza sul Patto di stabilità degli enti locali.

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