Strage di Nairobi, donna di Cantù
«Salva per caso, dovevo essere lì»

Elena Cerrato vive da quattro anni nella capitale del Kenya con il marito. «Mi sento una sopravvissuta, ho cambiato programma all’ultimo momento»

Un sabato mattina da trascorrere al centro commerciale per alcune spese. E poi un cambio di programma, dettato da scelte quasi casuali.

Basta tanto (poco) per salvarsi la vita, scampando ad una strage di matrice terroristica. È capitato a Elena Cerrato, canturina, da quattro anni a Nairobi, dove vive con il marito e la figlia, di otto anni.

La donna, ancora sotto choc per il terribile assalto degli uomini di al-Shabab, al Westgate, distante da casa sua meno di due chilometri, racconta quello che sta accadendo nella capitale del Kenya, scossa da un evento temuto e previsto da almeno due anni, ma sempre devastante.

«Sabato avevo intenzione di recarmi al Westgate – racconta Elena – Nella mia vita quotidiana a Nairobi è sempre stato uno dei luoghi di incontro e di shopping abituali. Ora a pensarci, mi sento una sopravvissuta. In seguito, come può capitare, ho cambiato idea e mio marito ha scelto di fare compere al posto mio, in un altro centro. Basta questo per dire che siamo fortunati, che siamo vivi e al sicuro, mentre tanta altra gente è morta o giace ferita all’ospedale».

Il servizio su La Provincia in edicola martedì 24 settembre

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