Svizzera, lavoratori edili
approvato il nuovo contratto

Dopo quasi un anno senza una copertura nazionale del contratto i frontalieri edili che lavorano in Svizzera ora hanno ottenuto nuovamente un accordo economico e normativo. L'intesa riguarda almeno 8mila lavoratori.

Como - Torna il contratto mantello per i lavoratori edili svizzeri. Cancellato a sorpresa lo scorso settembre e abolito di fatto dal primo ottobre, ora torna in vigore il contratto nazionale di categoria. Il 14 aprile infatti organizzazioni sindacali e associazioni datoriali, con la mediazione dei vertici del governo federale, hanno raggiunto un nuovo accordo per il ripristino del contratto. «Finalmente una buona notizia - commenta Claudio Pozzetti, segretario Cgil per i lavoratori frontalieri -. Se non fosse che sono coinvolti migliaia di lavoratori - aggiunge - la cosa avrebbe quasi del comico perché gli imprenditori hanno sconfessato la loro stessa sconfessione». «Prima non hanno riconosciuto un accordo raggiunto insieme a dicembre al tavolo di confronto - conclude - poi hanno fatto marcia indietro e sono tornati alle condizioni inizialmente previste nella prima intesa sul rinnovo». Salvo imprevisti e sorprese dell’ultima ora, il nuovo protocollo dovrebbe essere definitivamente sottoscritto e siglato nelle assemblee, prima sindacali e poi delle associazioni datoriali, in programma per i prossimi 26 e 29 aprile. Gli stessi sindacati svizzeri di categoria però sembrano escludere l’ipotesi di un nuovo fallimento. «Nell’ambito dei nuovi colloqui proposti dalla consigliera federale Doris Leuthard e con Jean-Luc Nordmann, nuovamente in veste di mediatore - fanno sapere i vertici delll’Unia - le divergenze fra le parti sono state appianate». «Alla luce delle consultazioni che hanno avuto luogo - aggiungono le organizzazioni dei lavoratori edili elvetici - vi sono buone probabilità che il risultato negoziale venga approvato». «Le parti contraenti - concludono - si attendono che la dichiarazione di obbligatorietà generale da parte del Seco (ministero dell’Economia svizzero, ndr) giunga in tempi brevi. In tal modo potranno essere garantiti salari minimi vincolanti per tutte le imprese edili». Oltre agli 8mila lavoratori frontalieri impiegati nei cantieri ticinesi, pari al 20% dei circa 40mila frontalieri presenti nell’intero Canton Ticino, saranno tutti i lavoratori dei cantieri elvetici a vedersi riapplicato, a partire dal primo maggio, il contratto nazionale di categoria. Senza alcuna abolizione delle “migliorie” strappate in questi mesi di trattativa. Restano invariati infatti sia il piano degli orari di lavoro concordato, sia l’aumento salariale di 100 franchi conquistato dalle organizzazioni sindacali.

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