Un arresto "erbese"
per il racket del caro estinto

C’è anche una società che opera per l’ospedale Fatebenefratelli (oltre che al Valduce) tra quelle che fanno capo al presidente del consiglio di amministrazione del «Gruppo Varesina Sofam Srl»

ERBA - C’è anche una società che opera per l’ospedale Fatebenefratelli di Erba (oltre che al Valduce di Como) tra quelle che fanno capo a Riccardo D’Antoni, presidente del consiglio di amministrazione del «Gruppo Varesina Sofam Srl», arrestato l’altro giorno insieme ad altre 40 persone nell’àmbito dell’operazione «Caronte», contro il cosiddetto «racket del caro estinto».
Titolari di imprese di pompe funebri (diciannove in tutto) e infermieri di una decina tra i più importanti ospedali milanesi sono accusati a vario titolo dai Pm Fabio Napoleone e Grazia Colacicco di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, e rivelazione di segreti d’ufficio. In pratica, a detta degli inquirenti, un vero «cartello» per gestire il business dei funerali: gli addetti alle camere mortuarie avrebbero segnalato tempestivamente i decessi, passando agli impresari delle onoranze funebri i nominativi dei parenti dei morti, in cambio di consistenti somme di denaro.
Uno degli impresari in manette, Riccardo D’Antoni, risulta essere il socio liquidatore di una società, la «Kronos Srl», cooperativa a responsabilità limitata costituita nel 2003 e che, per il Fatebenefratelli, gestisce da anni una serie di servizi, del giardinaggio alla camera mortuaria, come confermato dal direttore amministrativo Erminio Galbussera. La cooperativa, peraltro in liquidazione volontaria dal marzo 2005, ma tuttora in attività nel nosocomio dei frati dell’ordine ospedaliero di san Giovanni di Dio, vanta infatti - come si legge tra i suoi oggetti sociali - anche i «lavori di sanificazione delle camere mortuarie». In pratica, un suo addetto - secondo i responsabili di diverse imprese di pompe funebri dell’Erbese - sarebbe presente nella «morgue» della città 24 ore su 24. Tanto che - tempo fa - gli stessi impresari hanno mandato una lettera a Fatebenefratelli e Valduce, chiedendo lumi sui limiti operativi e la durata del contratto stipulato con la «Kronos». A loro dire, senza mai ricevere risposta.
Roberto Colombo

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