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Giovedì 15 Maggio 2008
Un sarto di Rovello Porro
nella spy story dell'Inter
La vicenda delle intercettazioni telefoniche fra alcuni giocatori nerazzurri e Domenico Brescia, negoziante con precedenti penali, ha tenuto banco per tutta la giornata
ROVELLO PORRO - Una vera e propria spy story, condita da intercettazioni telefoniche fra giocatori dell'Inter e un negoziante di Rovello Porro, Domenico Brescia, con diversi precedenti penali.
Una vicenda che ha agitato ulteriormente la vigilia dell'ultima giornata di campionato in cui la squadra di Mancini si gioca lo scudetto: il diretto interessato, proprietario del negozio Dribbling di Rovello Porro, ha voluto subito chiarire: "Io con la droga non c'entro nulla, mai stato indagato o condannato. Ho avuto problemi con la legge in passato ma sto saldando il mio conto. Di Mancini, Altobelli e altri giocatori dell'Inter sono grande amico: da me comprano i vestiti e io faccio il sarto quando serve alla Pinetina ma qui finisce il tutto. Mi spiace che questa vicenda abbia arrecato problemi all'Inter e a quelli che sono miei amici oltre che grandi professionisti".
E Brescia era sì "il sarto delle emergenze", come lo definisce il responsabile del Centro Coordinamento Inter Club Fausto Sala, ma era anche in grado di procurare oggetti di lusso come macchine e orologi a prezzi scontati tramite il suo socio in affari Daniele Bizzozzero, latitante a Montecarlo e poi arrestato a Parigi.
All'Inter si sono affrettati a specificare che Domenico Brescia non è un loro dipendente: nessun giocatore e nemmeno l'allenatore risultano indagati.
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