Università, cantiere al palo
La ditta vincitrice non esiste

Lavori infiniti: il nuovo appalto non risolve 7 anni di odissea. Insubria senza aule

L’erba e le erbacce continuano a crescere sul cantiere dell’università di via Valleggio.  Crescono solo quelle e carte, semplici e bollate; non muri nè solette per la serie “garbugli progressivi”. Ancora un’altra estate di guai, la settima, per l’opera: l’impresa convocata dall’Amministrazione provinciale per sottoscrivere il contratto non risponde. È sull’orlo del fallimento.
Risale al 2002 il primo appalto del terzo e quarto lotto, l’anello di fabbricati seminterrati  per aule e laboratori, oltre alla piazza. Nel 2003, la Srl Capraro di Agrigento dà il via ai lavori da 5 milioni di euro, ne realizza circa il 40%, tutta la parte di strutture in cemento armato e fallisce dopo un anno e otto mesi. Comincia il travaglio: l’amministrazione provinciale incamera la cauzione, liquida gli stati d’avanzamento dovuti, fa collaudare il lavoro eseguito che doveva essere concluso in tre anni, carte e grattacapi tempestano l’iter per il progetto stralcio. Cose da tecnici e da giuristi, mentre passa il tempo e matura il 2007, quando viene tutto pronto per il ri-appalto. Gara: l’esito assegna il primato ad una Spa di Milano, la Cogevar, ma quando viene controllata la documentazione, c’è qualcosa da contestare: una dichiarazione che, secondo l’ufficio degli affari legali di Villa Saporiti, è falsa e comporta la revoca dell’aggiudicazione.

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