Varato il pacchetto anticrisi:
bonus famiglie e tariffe bloccate

Il consiglio dei ministri ha varato un pacchetto di misure contro la crisi per 2,4 miliardi. Fra gli interventi più rilevanti il bonus per le famiglie, il blocco delle tariffe ferroviarie per i pendolari e lo stop agli aumenti delle autostrade

Varato il pacchetto anticrisi del governo. Fra i provvedimenti, il più rilevante si annuncia quello relativo al bonus per le famiglie.
Da gennaio per le famiglie "è previsto un bonus straordinario per 2,4 miliardi a valere sul 2009 ha affermato il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti. Il bonus - ha spiegato - andrà ai lavoratori dipendenti, ai pensionati e ai non autosufficienti e sarà "sotto forma di detrazione di un certo importo nella busta paga o nella pensione".

QUANTO E MODALITA'
Sarà da 200 a 1.000 euro il bonus che da gennaio arriverà nelle tasche di pensionati e famiglie. L'assegno più 'basso' andrà nelle tasche dei pensionati più 'poveri', cioè coloro rientrano nel limite di 15 mila euro annui. Le famiglie di 2 o 3 componenti, con un tetto di reddito fino a 17 mila euro, "riceveranno tra 300 e 400 euro", mentre le famiglie composta da 4 o 5 persone, con fascia di reddito fino a 20 mila euro, avranno un bonus compreso tra 500 e 600 euro. Le famiglie più numerose, che guadagnano meno di 22 mila euro all'anno riceveranno 1.000 euro. Stesso importo per le famiglie che comprendono un non autosufficiente per handicap e che non superino i 35 mila euro annui di reddito.

DETASSAZIONE
Viene prorogata la detassazione dei premi di produttività, ma non varrà per gli straordinari. Aumenta inoltre il tetto di reddito da 30 a 35 mila euro e sale anche la quota dei premi detassabili da 3 mila a 6 mila euro.

LE TARIFFE
Gli adeguamenti delle tariffe autostradali restano congelati per sei mesi a partire dal primo gennaio, pur restando validi "i contratti di concessione e le relative previsioni tariffarie".
Entro i prossimo 29 febbraio il ministro delle Infrastrutture presenterà un piano "mirato a creare le condizioni per accelerare i piani d'investimento dell'intero comparto autostradale", che verrà varato con decreto del presidente del Consiglio entro il 30 giugno.

MUTUI
Per i mutui futuri la base di riferimento sarà il tasso di sconto della Bce. E' una base trasparente e sicura  e tutti sanno qual è. La banca poi può fare i prezzi che vuole ma chi contrae il mutuo è a conoscenza della base. Tremonti ha confermato che per i mutui già contratti "il tasso non può superare per il privato il tetto del 4%. Se lo supera, il governo interviene e si accolla quel debito".

STUDI DI SETTORE
Nel decreto anticrisi è prevista una "revisione speciale e congiunturale degli studi di settore" come ha spiegato Tremonti. "Per alcuni settori e aree - ha spiegato- si può prevedere un adeguamento alla congiuntura del meccanismo degli studi di settore".

IRES E IRAP
Nel decreto anticrisi è previsto una riduzione del 3% per gli acconti fiscali da pagare in questi giorni su Ires e Irpef. Sarà deducibile dall'Ires la quota dell'Irap riferibile al costo del lavoro e al costo del denaro.

PORNO-TAX
Torna la 'porno-tax' nel dl anticrisi del governo e viene estesa anche alla trasmissione di programmi tv a luci rosse. Chi produce e commercializza materiale pornografico dovrà pagare un'addizionale Irpef del 25% come prevedeva la Finanziaria per il 2006. Il prelievo fiscale non riguarderà, invece, chi produce o commercializza materiale di incitamento alla violenza, come si prevedeva invece nella norma originaria. La stangata scatterà già con i redditi del 2008.


STATALI
Con il decreto legge anticrisi i dipendenti pubblici riceveranno nella busta paga di dicembre, oltre alla tredicesima, anche l'indennità di vacanza contrattuale per tutto il 2008. "Inoltre - sottolinea il ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta - abbiamo previsto un'accelerazione delle procedure per applicare nel settore pubblico l'anticipazione del Tfr e Tfs per le spese connesse ai congedi parentali".

PRECARI
Arriva un bonus una tantum per i lavoratori precari pari al 5% del reddito percepito l'anno precedente. Il beneficio è rivolto ai collaboratori coordinati e continuativi iscritti nella gestione separata presso l'Inps che hanno versato contributi per almeno per tre mensilità. I beneficiari devono aver conseguito l'anno precedente un reddito superiore a 5.000 euro e devono svolgere l'attività in settori in stato di crisi.

TARIFFE
Dal 1 gennaio arriva il blocco delle tariffe ferroviarie sulle tratte regionali "in aiuto ai lavoratori pendolari".

PRESTITI PER BEBE'
Nel pacchetto anticrisi del governo arriva anche un prestito per i nuovi nati a tasso "particolarmente agevolato". E' quanto rende noto il comunicato ufficiale di palazzo Chigi. La misura era stata annunciata nelle scorse settimane dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e consisteva in un prestito di 5mila euro per ogni nuovo nato nelle famiglie numerose da restituire in 4-5 anni. Il tasso veniva indicato al 4%. "Viene previsto un prestito (a tasso particolarmente agevolato) alle famiglie nel cui ambito avvengano nuove nascite, al fine di supportare le spese connesse alle esigenze dei primi anni di vita", si legge nel comunicato del Consiglio dei ministri.

"COMPRATE, COMPRATE"
Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, lancia un nuovo appello al ceto medio invitandolo a non frenare i propri consumi in questa situazione di crisi economica perché il governo ha provveduto a varare misure a loro sostegno e a sostegno delle imprese. Nel corso della conferenza stampa a Palazzo Chigi, il premier ha detto: "Il ceto medio può mantenere le stesse abitudini di vita. L'estensione temporale della crisi economica dipende da tutti noi, dalla nostra capacità di fiducia e di guardare al futuro con speranza".
"E' arrivata la crisi globale - ha sottolineato Berlusconi - si temeva il panico delle banche e si temeva che i cittadini perdessero i propri risparmi. Ora che siamo intervenuti questo non può più succedere". "Si temeva che le imprese - ha continuato il premier - accusassero una diminuzione di liquidità, siamo intervenuti e alcune banche hanno già aumentato il proprio monte credito a disposizione delle imprese". Il presidente del Consiglio ha ricordato il caso di Unicredit, che ha portato il monte crediti a 5 miliardi. "In questa situazione - ha rilevato Berlusconi - le imprese possono utilmente lavorare. L'unica cosa che può diminuire la loro produzione è una modifica degli stili di vita e di equilibrio dei cittadini. Siamo venuti incontro anche a loro con l'aiuto alle fasce più deboli". Il premier ha inoltre rilanciato un appello all'opposizione a lavorare insieme contro la crisi.

IL PD BOCCIA
L'opposizione, con Dario Franceschini, boccia i provvedimenti anti-crisi del governo: "Dopo la Social card si tratta di interventi tampone, una tantum, che certo danno una prima risposta, ma non risolvono strutturalmente i problemi. Troppo poco e troppo tardi", ha detto il vicesegretario del Pd dalla conferenza sul welfare organizzata dal partito. "Oggi è stato approvato il decreto, ora ci vorranno dieci giorni per scrivere quello che hanno approvato e che i ministri non sanno", attacca Franceschini, accusando il governo di una politica da "big bang", in cui grandi annunci poi "si ridimensionano nel tempo. La realtà delle cose e gli annunci si allontanano sempre di più". "Se con una mano si dà e poi con l'altra si tagliano i servizi", si tratta, secondo il numero due del Pd, di un'operazione strumentale.

CGIL CONTRARIA
La crisi economica che si sta attraversando "è troppo grave" per "cavarsela con una manovra da 3-4 miliardi". Lo ha ribadito il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, il quale ha aggiunto che se oggi dal Consiglio dei ministri non usciranno novità, il sindacato di corso Italia confermerà il proprio no al pacchetto anticrisi del Governo e quindi lo sciopero del 12 dicembre.
Epifaniha commentato le dichiarazioni del presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia: "Ho trovato finalmente Confindustria affermare un concetto molto simile al nostro - ha sottolineato Epifani - ha ragione Confindustria, occorre sostenere il lavoro dipendente, i pensionati e allargare ai precari gli ammortizzatori sociali". Il pacchetto anticrisi che il Governo si appresta a varare "è troppo poco per una crisi così grave. Non possiamo cavarcela con una manovra di 3-4 miliardi. Se fosse così la nostra opinione critica verrebbe confermata" e quindi anche lo sciopero del 12 dicembre.
Positivi invece i giudizi di Cisl e UIl sul pacchetto anticrisi e in particolare sugli interventi per la produttività e gli ammortizzatori sociali

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