Venezia fa la guerra ai mendicanti
Cattolici: via la povertà, non i poveri

Con il decreto sulla sicurezza i sindaci sono pronti a scatenare la guerra agli accattoni. Multe e elemosine requisite a Venezia, "ma solo a tuteldel decoro" ha detto Cacciari. Cattolici dubbiosi: bene contro il racket, ma non si risolve il problema eliminando i poveri

Sette pagine di ordinanza per vietare l'accattonaggio nei pressi delle aree centrali della città lagunare e della terraferma. Venezia è in pirma linea nella nuova guerra contro gli accattoni e contro chi chiede l'elemosina.
Così l'amministrazione comunale ha deciso di rende off limit per i mendicanti oltre duecento aree. Il divieto nasce per evitare molestie ai turisti e per non degradare il gioiello turistico. E dal Comune si precisa: "Niente di antisociale, una misura di puro decoro urbano" ha detto il sindaco Cacciari.
Ma la nuova linea anti-mendicanti si sta allargando a macchia d'olio e potrebbe essere la prima uscita dei sindaci-sceriffi grazie al decreto sicurezza.
Il mondo cattolico si divide: così se da un alto, come i frati di Assisi e la Caritas di Firenze, si plaudono alle iniziative volte a stroncare il racket dei falsi poveri o di persone costrette a medicare da gruppi di malavitosi, dall'altro - attarverso Avvenire - si punta il dito contro la presunzione ci cancellare la povertà togliendo i poveri dalla vista.
ma i Comuni sembrano decisi anche a questo giro di vite. L'ultima ad approvare norme specifiche è stata Cortina d'Ampezzo, dove un provvedimento proibisce questuanti e falsi "promotori sociali" dalle vie del centro storico. Come Venezia, come Assisi in primavera, e come in tante altre città, (Alassio, San Remo, Modena, Padova e Trieste) con ordinanze contro i parcheggiatori abusivi, contro i mendicanti stesi in terra, contro i lavavetri, o le prostitute sulle strade.

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