Alborelle: poche e insidiate
Il Lecchese corre ai ripari

Due i filoni principali d'intervento: la riduzione dei cormorani ed un esperimento di riproduzione ed accrescimento in un laghetto

LECCO Prosegue l'attività dell'assessorato provinciale alla pesca per la protezione dell'alborella. Una delle maggiori criticità che interessano questa specie è la predazione esercitata dal cormorano. La Provincia di Lecco, per il prossimo biennio, ha ottenuto il parere favorevole dell'Istituto superiore per la protezione dell'ambiente (Ispra), che ha assorbito l'Infs (Istituto nazionale per la fauna selvatica), per l'abbattimento di 90 soggetti l'anno e le azioni dissuasive per allontanare gli altri sono già in corso.

Nel frattempo proseguiranno le altre attività intraprese a favore delle alborelle, che prevedono, fra l'altro, la sperimentazione di riproduzione e accrescimento in laghetti. La riproduzione artificiale di questa specie nell'incubatoio di Fiumelatte di Varenna non avrebbe senso: i numeri ottenibili nella struttura (circa 500mila individui) sarebbero insignificanti in un bacino come il Lario per una specie di banco come l'alborella.

Così, per sommi capi, procederà la sperimentazione. Nel mese di aprile si elimineranno i pesci presenti nel laghetto, operazione necessaria per evitare la predazione delle alborelle immesse ed i fenomeni di competizione alimentare con altre specie, impedendo così di trasferire nel Lario pesci alloctoni (non indigeni), che spesso sono presenti nei laghetti di cava.
Dopo alcuni giorni, con la collaborazione dei pescatori professionisti, un numero di alborelle proporzionato alle dimensioni del bacino (uno - due quintali) sarà catturato e trasferito nel laghetto. Si creeranno poi le condizioni ambientali ideali per l'alborella, come la destratificazione termica e la distribuzione di specifici mangimi.

In maggio saranno realizzati impianti artificiali di frega, per aumentare la deposizione delle uova, e verrà aumentata il più possible la produzione di zooplancton, per creare le condizioni ambientali ideali per favorire l'alimentazione delle larve. In giugno, luglio, agosto e settembre si proseguirà a garantire un'elevata produzione di zooplancton, per ottenere il massimo accrescimento degli avannotti.

Nel mese di ottobre il novellame ottenuto sarà immesso nel Lario e nei corpi idrici ove si intende effettuare il ripopolamento. Una volta che questa tecnica sarà messa a punto sarà possibile produrre annualmente milioni di soggetti per i ripopolamenti.

Nel programma 2012 di ripopolamento ittico l'amministrazione provinciale ha previsto la realizzazione dei seguenti impianti artificiali di frega.
Fiume Adda: nelle località: Molinazzo e Toffo di Brivio e fronte piazza Era in territorio di Pescate.
Lario: a Bellano, sul lungolago di Lecco, in località Lazzaretto ed a Malgrate, al ponte Kennedy.
È previsto l'utilizzo di almeno 110 metri cubi di ghiaia.
                                                                                                   G. Mac.
Le sperimentazioni previste per il 2012 nell'incubatoio di Fiumelatte nell'edizione de La Provincia in edicola giovedì 15 dicembre

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