La scuola aiuta l'ambiente
con le stoviglie biodegradabili

Sempre più nelle mense scolastiche si usano piatti  e bicchieri che possono essere eliminati senza inquinare l'ambiente. Inolte conviene anche dal punto di vista economico: i Comuni riescono a risparmiare fino al 50%

La scuola da tempo è in prima fila nella protezione dell'ambiente. Soprattutto nel centro-nord dove non è più raro riscontrare istituti scolastici che praticano la raccolta differenziata dei rifiuti: a sostenerlo sono le aziende fornitrici di piatti e bicchieri biodegradabili, che negli ultimi mesi hanno registrato un sensibile aumento di ordinazioni da parte delle mense scolastiche.
La novità, rispetto alle tradizionali stoviglie e posate monouso in plastica, è che questo genere di prodotti vengono gettati nella spazzatura organica, riducendo la produzione di rifiuti di materie plastiche e permettendo agli studenti -attraverso l'apporto dei docenti - di migliorare la loro educazione civica e ambientale. Producendo, inoltre, l'abbattimento dei costi di smaltimento dei rifiuti da parte dei Comuni fino al 50%.
Secondo Giuseppe Brau, responsabile del sito www.quibio.it, l'incremento di ordini da parte delle scuole rappresenta un'inversione di tendenza importante: "appena pochi anni fa - sostiene uno dei due responsabili dell'azienda distributrice di prodotti biodegradabili e destinati all'umido - sembrava un sogno immaginare una mensa scolastica con piatti biodegradabili. Oggi invece registriamo un interesse sempre maggiore".
La maggiore coscienza per la salvaguardia dell'ambiente si insinua anche in altre abitudini: le aziende che operano nel "bio" hanno anche notato che negli istituti dove aumenta la coscienza per l'ecologia si riduce il consumo di acqua contenuta in bottiglie di plastica.

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