Il Como sconfitto in casa
Adesso è ultimo in classifica

La squadra di Brevi superata dal Benevento. Il problema sorge, come in qualche modo anche la domenica prima a Foligno, nel momento in cui si subìsce gol. E’ qui che questo Como purtroppo mette in evidenza tutti i suoi limiti, che ora sono anche tanto limiti dovuti alla paura, allo sconforto

Como - Benevento: 0 - 2

Marcatori: Castaldo all’8’, Ferraro al 41’ st.
COMO (4-2-3-1) Malatesta; Maggioni, Brioschi, Preite, Rudi; Brevi (dal 18’ p.t. Riva), Ardito; Bretti (dal 23’ st Guazzo), Salvi, Bruno (dal 32’ st Mbida), Cozzolino. (Zappino, Adobati, Gangitano, Cappelli). All.: Strano-Brevi.
BENEVENTO (4-4-2): Gori; Cattaneo, Ferraro, Landaida, Palermo; Ciarcia, Pacciardi (dal 27’ st Cejas), De Liguori, D’Anna (dal 44’ s.t. Colombini); Castaldo, Clemente (dal 29’ st Germinale). (Corradino, Ignoffo, La Camera, Evacuo). All.: Acori

Arbitro: Merchiori di Ferrara.
NOTE: paganti 658, abbonati 1021, incasso 15.012,34 euro. Amm. Maggioni, Brioschi, Ardito,Cattaneo, Pacciardi. Angoli 5-5.

Como - E’ caduta anche una delle ultime certezze rimaste, la Paganese. Caduta nel senso che ha vinto a Monza - la sua prima e sinora unica vittoria, guarda caso al Brianteo come il Como... -, e proprio una settimana prima dello scontro diretto da giocarsi in Campania domenica prossima, c’è stato l’aggancio. Se tale si può definire, perchè stiamo parlando di ultimo posto. Già, ultimo posto. Il Como da ieri è in fondo alla classifica, e diventa addirittura "drammatico" - passateci il termine - l’incontro di domenica.
Ieri con il Benevento - che per carità è una buona squadra, è in zona play off non per niente, ha giocatori efficaci che sanno difendere e sanno segnare, ma resta comunque una squadra che in trasferta per esempio ha perso quattro partite, in un campionato che rimane a detta degli stessi addetti ai lavori piuttosto mediocre -, con il Benevento dicevamo il Como si è discretamente gestito nel primo tempo, creandosi anche due o tre buone occasioni e correndo fondamentalmente un rischio solo, una traversa colpita da Clemente al 43’. E fin lì poteva anche starci. Il problema sorge, come in qualche modo anche la domenica prima a Foligno, nel momento in cui si subìsce gol. E’ qui che questo Como purtroppo mette in evidenza tutti i suoi limiti, che ora sono anche tanto limiti dovuti alla paura, allo sconforto. I centrocampisti si ammosciano, gli attaccanti o comunque chi gioca davanti faticano ancora di più, la difesa si sbilancia, e oltre a non concludere nulla si rischia di prendere un altro gol. Che infatti arriva.
Che dire? E’ in parte vera la tesi di chi sostiene che metà partita sia stata giocata se non benissimo quantomeno all’altezza della situazione. Ma lo spartiacque in negativo non può e non deve essere il gol avversario, perchè altrimenti non ci si salva più, nel senso letterale del termine.
Tornando a ieri, a complicare le cose ci si sono messe anche delle situazioni contingenti, assenze per squalifica, quella di Franco, per infortunio o per condizioni non buone per qualcun altro. Ma a questo punto è anche inutile fare questo tipo di analisi, perchè purtroppo qui il giocatore risolutivo non c’è. Ma è comunque una difficoltà in più che ieri Brevi ha dovuto affrontare nelle sue scelte. Come detto, discreto primo tempo, con tentativi di conclusione di Cozzolino, una parata una fuori, un ottimo colpo di testa di Brevi mandato in corner dall’ex comasco Gori, ma soprattutto una gran bella conclusione su punizione di Riva - entrato al posto di Brevi fermato quasi subito da un problema fisico - su cui arriva miracolosamente e con grande bravura il difensore Landaida, che alza la palla in corner. Il Benevento quando può si inserisce, ma Malatesta fa una parata sola, prima che al 43’ Clemente su punizione colpisca la traversa su un tiro che comunque il portiere sembrava aver intuito. Insomma, niente di entusiasmante ma di questi tempi un primo tempo accettabile. E il Como sembra voler giocare anche nelle primissime battute della ripresa, Riva - ieri uno dei più positivi e propositivi - apre per Maggioni, bel cross per Cozzolino che conclude male. Ma da lì a poco, il Benevento segna. Azione strana, lunghissimo cross da destra di Ciarcia, la palla sembra fuori, ma sulla linea di fondo Castaldo ci arriva, anticipa Maggioni, colpisce di testa, il pallone corre sulla traversa e si infila dall’altra parte. Difesa del Como totalmente colta di sorpresa. E uno a zero.
Da lì dovrebbe partire la ricostruzione, ma il Como invece di evolversi involve. Entra Guazzo, entra Mbida, quello che succede è una traversa piena colpita da D’Anna, liberissimo di calciare.
Il Como prova a insistere, ma il problema è che nessuno riesce a concludere. Nemmeno al 35’, quando Gori perde clamorosamente un pallone dalle mani e nessuno ha la forza di cercare il guizzo vincente. Arrivano solo un paio di corner, e gli animi si scaldano un po’ sia in campo che sugli spalti dove i tifosi cominciano a rumoreggiare. Como sbilanciato, Benevento che ne approfitta senza nemmeno troppa difficoltà. E anche il gol del 2 a 0, però, non vede la difesa incolpevole. Punizione di Cejas, colpo di tacco di Germinale - due nuovi entrati, quando si dice che la rosa ristretta è un problema... - e Ferraro arriva a segnare il 2 a 0. Il tutto senza che nessuno fermi nessuno. Ed è ultimo posto.

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