Mazzarino, 300 volte in A
Emozioni, imprese e gioie

Le partite piu' belle, le vittorie indimenticabili, la tripla della vita, i compagni e gli avversari da ricordare. Piccolo riassunto di anni impareggiabili del capitano

Trecento partite in serie A: Nicholas Mazzarino racconta la sua storia in Italia.

L'EMOZIONE - «Il debutto in A: Reggio Calabria-Trieste, soli 5'. Non ero pronto per un basket così tattico. L'impatto fu un po' duro. Ero abituato a una pallacanestro solo fisica».

L'IMPRESA - «Nell'album dei ricordi ci sta il Biella-Cantù 2007 all'inizio del campionato. Tutti dicevano che saremmo retrocessi, nessuno ci dava una lira di credibilità. E invece vincemmo alla grande in trasferta. E per quanto mi riguarda chiusi con un 53 di valutazione e 27 punti».

IL CIUFF - «Cantù-Roma, a 3" dalla fine sparo la tripla che fa vincere la partita a noi. In situazioni come quelle lì, senti qualcosa di speciale».

IL TIFO - Al Pianella è sempre eccezionale, ma l'anno scorso ai play off contro Bologna fu davvero una cosa incredibile. Tanto che nell'intervallo mi rimase un ronzio nell'orecchio, zzzzzzzzz, tanto era il casino che facevano i tifosi...

L'AVVERSARIO - «Tanti bravi, ne ho visti. Ma mi ricordo una volta Jenkins, con la maglia di Roma. In una partita per me fu letteralmente imprendibile».

IL PALAZZO - «Beh, a parte il Pianella... Direi quello di Pesaro. La prima volta che lo vidi fu impressionante».

LA SQUADRA - «La Benetton Treviso. Era l'unica che conoscevo del campionato italiano quando ero in Uruguay. Sognavo di giocarci. E fu un'emozione particolare quando la incontrai per la prima volta».

IL COMPAGNO 1- Ho giocato con tanti compagni di squadra forti. Ma se devo dire un nome, dico Wood. Perché in certe serate era straripante e impevedibile».

IL COMPAGNO 2 - «Squarcina. Perché come mi ha fatto ridere lui nei ritiri, non mi ha fatto ridere nessuno...»

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