Sport
Lunedì 03 Gennaio 2011
Il ciclone della Bennet Cantù
provoca un terremoto a Milano
La sconfitta nel derby costa il posto a Bucchi e intanto la squadra di Trinchieri si candida ufficialmente come l'anti-Siena di questo campionato
Tornando a Cantù il campionato era partito con due interrogativi. Il primo: la rinnovatissima Montepaschi saprà confermarsi e se sì, quanto tempo impiegherà? Il secondo: nel ruolo di anti-Siena chi è da preferire tra Milano e Roma? Al quesito numero uno la Mps ci ha messo un attimo a rispondere facendosi quasi subito trovare pronta: una sola partita persa in queste prime dodici giornate e, soprattutto, la capacità di sopravvivere a se stessa come vi fosse un'ideale soluzione di continuità con la versione extralusso che l'ha preceduta.
Alla seconda domanda, invece, mai sbocciata la Lottomatica (5 vinte e 7 perse) e affetta da sindrome da riflusso un'Armani Jeans che per complicarsi la vita e ritrovarsi nel casino è da anni che non è seconda a nessuno, ecco che via via è affiorata la candidatura di Cantù. Una nomination che ha ricevuto ancora maggiore credibilità all'indomani del successo nel derby, anche se in verità l'attuale ottima reputazione di cui gode, la Bennet se l'è costruita passo passo. Guadagnandosi la stima degli avversari, oltre che il rispetto delle terne arbitrali.
Perché, con l'eccezione di Siena (ma va?), non c'è altra squadra in Italia che possa permettersi una così elevata solidità dell'impianto di gioco. Il "sistema Trinchieri", già ammirato la scorsa stagione, è stato definitivamente collaudato all'interno di un gruppo dalla leadership trasversale. Cantù non ha e non fa dell'attacco la propria caratteristica saliente (per punti segnati è l'11° della serie A e il miglior realizzatore biancoblù, Micov, è soltanto 29° nella graduatoria dei marcatori), eppure la qualità del gioco è di alto profilo.
Non c'è dubbio, tuttavia, che il marchio di fabbrica sia rappresentato dalla difesa, la migliore del campionato per punti subìti (71.1; addirittura 69.7 in casa), la cui bontà è certificata da un aspetto ricorrente, vale a dire quello di far giocar male l'avversaria di turno.
Una solidità testimoniata anche dal fatto che lo scarto maggiore con il quale la Bennet ha perso le sue tre partite è stato soltanto di 8 punti (a Caserta. Di 2, invece, a Bologna e di 3 con Siena. A proposito, solo Cantù è riuscita a superare la Mps nel parziale del 3° quarto chiudendolo 25-21 a proprio favore) e che ora si è aggiornata a cinque la striscia di vittorie consecutive. Tutto ciò nel contesto di una situazione se non propriamente di emergenza quantomeno di difficoltà alla luce dell'assenza per infortunio di un giocatore decisamente molto importante quale Markoishvili. Ebbene, pur priva del georgiano, la Bennet è riuscita a superare indenne l'ostacolo.
Altra considerazione è che i biancoblù termineranno il girone d'andata senza scendere al di sotto del terzo posto (il calendario dell'Armani prevede Caserta e Pesaro in casa inframmezzate dalla trasferta a Cremona, quello della Bennet dispone Pesaro e Varese fuori e nel mezzo Treviso alla Ngc Arena), il ché vorrà dire non ritrovarsi d'impiccio Siena in Coppa Italia prima dell'eventuale finale di Torino il 13 febbraio.
Infine, da rilevare che rispetto a un anno fa a questa stessa altezza della stagione, Cantù ha totalizzato un successo più (allora il record era di 8-4, stavolta di 9-3), è salita dal quarto al secondo posto e ha dimezzato il distacco dalla Montepaschi (da 8 a 4 punti) che allora viaggiava imbattuta. Insomma, basta e avanza per rallegrarsene.
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