Paolini era nel tunnel:
Stavo per fare una follia

Il corridore comasco appena prosciolto da un sospetto di doping che gli ha tolto il sonno per sei anni: «Stavo per fare una follia. Mi hanno salvato moglie e figlia»

Il titolo di Tuttosport, feroce come una pugnalata. La frase è di Luca Paolini, il corridore comasco appena prosciolto da un sospetto di doping che gli ha tolto il sonno per sei anni: «Stavo per fare una follia. Mi hanno salvato moglie e figlia». Ecco il dramma nascosto e mai racconatto, celato da un silenzio stampa di reazione per quelle accuse. Ora Paolini vuota il sacco. «Ho accusato molto questo periodo - si legge nel pezzo di Paolo Viberti -, Sono un istintivo, mi lascio andare alle emozioni. Quell'inchiesta mi ha tolto molto». E ancora: «Sono stato salvato dalla mia famiglia, da mia moglie Elena e mia figlia Gaia. Le amo tantissimo e ho penato a loro. Stavo per fare una follia, ma poi ho pensato: resisti, non puoi deluderle». Non entra nello specifico di quella follia ipotizzata. Lo si può immaginare o forse no.  A seguire il suo passaggio, sul Ghisallo, anche Elena, moglie di Paolini, con papà Giulio. «Luca da giovedì scorso uscito da un incubo durato sei anni difficili e stravolgenti: ha perso anni importanti per l'attività e diversi contratti, solo per dei sospetti. Ma come rivalersi? Al danno che recano, gli autori rimangono impuniti; non è giusto».

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