Dura solo due tappe
la Dakar di Traglio

Il comasco appiedato da una banale panne elettrica: "Una grandisisma delusione". Rimarrà comunque in Sudamerica per seguire le altre vetture della scuderia Tecnosport

CHILECITO - Non c'è peggior smacco di un guasto che al momento non riesci a decifrare, ma che ti lascia inerme in panne sotto il sole e poi scopri essere stato causato da un banalissimo filo elettrico.
La seconda tappa della Dakar 2012 è stata purtroppo la più brutta di questa 33a edizione per Maurizio Traglio che è stato costretto a ritirarsi con la sua Nissan Pathfinder. La sfortuna ha colpito il pilota evidenziandosi in una panne elettrica che ha fermato l'equipaggio Traglio-Di Persio dopo circa 140 chilometri di una speciale da 290. Sotto un sole impietoso hanno cercato di capire l'origine del problema ma non sono riusciti a risolverlo, vedendosi costretti a rientrare al bivacco al traino di un altro mezzo, ormai a mezzanotte.
Il riacutizzarsi del dolore alla schiena del comasco patron della Tecnosport, conseguenza di un incidente nel 2010 al Pharaons Rally, ha quindi convinto il pilota a non continuare la gara. «È stata purtroppo una grande delusione - confessa Maurizio Traglio - perché ero fortemente intenzionato a portare a conclusione  questa gara. Per di più la causa del ritiro non è stata dovuta ad un guasto meccanico, ma è stata determinata  dal più banale componente elettronico, che ci ha lasciati in panne. Avevamo già percorso duemila chilometri senza alcun problema meccanico e tutto sembrava filare via liscio. Ciò a dimostrazione che la vettura, come aveva già ampiamente confermato nelle precedenti gare della stagione passata, era competitiva e avremmo potuto benissimo arrivare al traguardo in una buona posizione di classifica, togliendoci quindi più di una soddisfazione».
In più ci si è messo anche il mal di schiena? «Ma quello non era né un imprevisto né una novità. C'era già in partenza e sapevo che non mi avrebbe abbandonato, quindi ne avrei sempre sofferto proseguendo in ogni tappa. Però ero più che mai deciso a stringere i denti e continuare, convinto che ce l'avrei fatta, nonostante le difficoltà sempre crescenti  della gara».
A questo punto Maurizio Traglio non si rassegna ad abbandonare, ma prosegue fuori classifica la maratona sudamericana con la vettura e il navigatore Roberto di Persio, a fianco della sua  squadra, prestando la sua esperienza nell'assistenza. «Le altre due vetture del team, la Nissan Patrol di Didier Vacher e il Bowler Wildcat di Denis Berezovskiy - precisa, infatti, il t.m. Maurizio Dominella - continuano, grazie al grande lavoro dei meccanici della Tecnosport».
Le vetture sono arrivate a tarda sera, per prima quella del francese che aveva avuto diversi problemi meccanici ed aveva anche perso il cofano anteriore della vettura. I ragazzi Tecnosport si sono messi subito al lavoro e poche ore dopo è arrivata anche la Bowler dell'equipaggio kazako che aveva forato ben tre gomme e lamentava problemi alla pompa della benzina. Una notte insonne per tutti i meccanici che però hanno permesso ai due equipaggi Tecnosport di ripartire. La sfida continua. Oggi la Dakar lascia l'Argentina per il Cile.

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