Sport
Martedì 09 Aprile 2013
Mazzarino: «Non siamo morti
Squadra unita e con il coach»
Il capitano della Lenovo Cantù parla del difficile momento che sta attraversando il team brianzolo
Nicolas Mazarino, è evidente che siamo di fronte a una crisi di risultati. Ma prima ancora, diremmo, a una crisi di gioco. È d'accordo?
L'una chiama in relazione l'altra, su questo non ci piove. Perché l'una innesca l'altra. E viceversa. Sembra persino banale e scontato affermarlo, ma noi ogni domenica scendiamo in campo con una voglia matta di vincere. Poi scopriamo che non ci riusciamo e la tranquillità va a farsi benedire.
E che succede?
Che la pressione si trasforma in ansia e il gioco non viene più. A parte il sottoscritto e Scekic, la squadra è abbastanza giovane e può essere che faccia fatica a ritrovarsi quando la sale la tensione. Perché altrimenti, talvolta si potrebbe vincere anche senza per forza giocar bene.
Playoff a rischio per Cantù?
Ritengo proprio di no. Per non entrare dovremmo perderle tutte quattro e contemporaneamente Caserta vincerne tre. Ebbene, indipendentemente da ciò che saprà combinare la squadra di Sacripanti, non penso che noi non vinceremo più. Si può essere pessimisti, ma io non lo sono.
Che è successo nel ritiro di Novarello e che vi siete detti?
È accaduto né più né meno di quello che avviene nelle trasferte di coppa quando restiamo in giro più giorni. Del resto, questa è una squadra che sta bene assieme e non ci sono problemi tra i giocatori. Sono pronto a giurarlo.
Farebbe altrettanto per l'allenatore? In altre parole, la domanda è: tra voi e Andrea Trinchieri c'è ancora feeling?
Sento dire un sacco di cose e ne leggo altrettante riguardo presunte problematiche tra lui e alcuni di noi. Ebbene, da capitàno affermo che non è così. I rapporti sono buoni.
Leggi l'intervista integrale nell'edizione de La Provincia in edicola mercoledì 10 aprile
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