Addio a Paleari
Fu bandiera azzurra

Era una bandiera, che con la maglia del Como è sventolata per otto anni, dal 1965 al 1973

Era una bandiera, che con la maglia del Como è sventolata per otto anni, dal 1965 al 1973. Un’epoca in cui il calcio pionieristico cominciava a scomparire, verso un sempre maggiore professionismo. E Luigi Paleari è stato, per il Como, anche un simbolo di questi cambiamenti.

Paleari, nella top ten per numero di presenze nella storia del Como con circa 270 partite, il quinto con più partite in campionato, è scomparso improvvisamente ieri, alla soglia degli ottant’anni. Un malore fatale mentre era in vacanza.

Un lutto che colpisce anche la società biancazzurra e i tifosi non più giovanissimi. Perchè Paleari è stato davvero un punto fermo della squadra per tanti anni.

Difensore, titolare fisso dall’inizio alla fine della sua lunga esperienza comasca, premiato più volte da stampa e tifosi come miglior giocatore.

«Quando giocavo con una maglia diversa da quella azzurra mi sentivo a disagio – raccontò in una recente intervista – a volte abbiamo indossato quella rossa o quella bianca, ma io avevo solo l’azzurro cucito sulla pelle».

Abitava a Concorezzo, in provincia di Milano. La sua carriera è stata semplice: cominciò nel suo paese, giocò poi nella squadra di Arcore, un anno nel Fanfulla, e quindi il Como.

Era la società presieduta da Romildo Roncoroni, con cui Paleari ebbe un rapporto particolare, «mi emozionai molto quando mi ha premiato per le cento partite con il Como, e mi invitava a giocarne altre cento», raccontava.

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