Il trofeo Città di Cantù da giovedì. In campo atleti da tutto il mondo

Tennis in carrozzina, sedici nazioni europee rappresentate, ma anche giocatori da Nigeria e Perù

Torna il trofeo internazionale Itf “Città di Cantù” di wheelchair, il tennis in carrozzina. Organizzato (e ospitato) dal Circolo Tennis Cantù in collaborazione con Osha Como, la manifestazione è giunta alla quarta edizione e si disputerà da giovedì 27 aprile a lunedì primo maggio. Il testimonial? Come sempre, Carlo Recalcati.

Gli iscritti sono 70, in arriva da 16 nazioni europee, ma anche da Nigeria e Perù, e tra i partecipanti ci sono alcuni dei migliori giocatori del mondo, inseriti nei tabelloni maschile, femminile e quad: «È il torneo più partecipato d’Europa – ha detto con orgoglio Antonio Serrago, presidente del circolo canturino – e vedrà in azione una cinquantina di persone coinvolte tra giudici, accordatori e fisioterapisti. Inoltre, abbiamo coinvolto gli studenti di terza e quinta del liceo sportivo Sant’Elia: ci daranno una mano nei primi giorni di gare».

Anche il Comune di Cantù ha dato un supporto fattivo: «Siamo orgogliosi – ha detto l’assessore allo Sport Antonella Colzani - di ospitare un torneo di inclusione sociale e attento alla disabilità. Ho sempre visto passione negli atleti, che aiuta a superare ogni problematica». Così il vicesindaco Giuseppe Molteni: «Il torneo unisce inclusività e sport, per tramandare e fortificare valori, oltre a inserirsi nella lunga tradizione sportiva di Cantù».

Ormai “sdoganato”, il tennis in carrozzina è una parte importante della Federtennis: «Questo torneo è diventato una tappa importante del circuito Itf – ha sottolineato il consigliere regionale Valter Schmidinger -: il whellchair ha tanti appassionati, con più di 500 agonisti in tutta Italia e gioca un ruolo di primo piano per essere un modello di attenzione al sociale».

Non mancano le grida di dolore sulla mancanza di camere adeguate negli alberghi alle esigenze dei disabili negli alberghi del territorio: «Purtroppo – ha fatto notare Mariangela Volpati, presidente di Osha Como – abbiamo avuto difficoltà nel reperire sistemazioni vicino ai campi, siamo andati anche a Como e a Giussano a bussare. Qualcuno ci ha voltato le spalle. Assurdo, proviamo a coordinarci su questo tema».

Organizzatore, factotum e giocatore, Mauro Curioni di Osha Como è soddisfatto per l’alta adesione di atleti: «Per la prima volta ero pessimista, perché l’1 maggio cominciano le finali di Coppa del Mondo. Quindi 70 iscritti è un gran numero. Io spero di avanzare il più possibile e ci sarà anche il mio compagno Diego Amadori, alle prese con problemi al gomito. Ma stringerà i denti».

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