Magatti al Mondiale
«Poi farò la coach»

«Ho fatto la preparatrice per una squadra Under 16 femminile ed attualmente insegno educazione motoria nel liceo scientifico»

La vittoria nel torneo di qualificazione a Parma (davanti ad Irlanda, Scozia e Spagna) ha permesso all’Italia femminile di staccare il biglietto per il mondiale dell’anno prossimo in Nuova Zelanda. Le azzurre esordiranno il 9 ottobre 2022 contro gli Stati Uniti; Il 16 affronteranno il Canada e il 23 chiuderanno contro Asia 1 (la vincitrice del torneo di qualificazione asiatico è ancora da definire). Protagonista nell’Italdonne anche la comasca Maria Magatti (29 anni, 36 presenze, 50 punti e 10 mete) che però ha dovuto assistere al match decisivo con la Spagna, in tribuna a causa di un risentimento muscolare.

«E’ stata dura ma era giusto così -dice la comasca che difende i colori del Cus Milano -. In una partita così importante coach Di Giandomenico aveva bisogno di giocatrici al cento per cento. Io invece avevo un piccolo problema fisico e così sono rimasta fuori contro la Spagna. Non riesco mai a giocare contro le iberiche:una vera maledizione».

In Nuova Zelanda avrai la possibilità di giocare il tuo secondo Mondiale

Intanto vediamo se il coach mi convocherà. Io ce la metterò tutta ma poi toccherà a lui decidere, anche sulla base delle mie prestazioni nei prossimi mesi.

Ammesso che tutto vada per il verso giusto, sarà la tua ultima apparizione nel Mondiale

«Sicuramente. Ho posto dei “paletti” alla lunghezza della mia carriera. E penso che due competizioni iridate possano bastare. Il rugby mi piace e mi sta dando tanto, ma ad un certo punto bisogna anche fare i conti con la vita “normale”.

Il tuo futuro è già iniziato?

Diciamo che ho fatto la preparatrice per una squadra Under 16 femminile ed attualmente insegno educazione motoria nel liceo scientifico ad indirizzo sportivo al collegio Villoresi a Monza.

Torniamo al rugby giocato. Nel torneo di qualificazione hai messo a referto contro la Scozia una meta bellissima, dopo una lunga fuga. Per chi “capisce” solo di calcio:una “sgroppata” alla Maradona, evitando tutti i placcaggi.

In realtà mi sono resa conto di quanti metri abbia percorso, inseguita dalle avversarie, solo quando ho rivisto l’azione. E la prima volta mi sono meravigliata: “in diretta” non mi sono proprio resa conto di quanto avessi corso.

E’ diventato il momento più bello per te con la maglia azzurra?.

No quello rimane la vittoria all’ultimo minuto con la Francia nel 2015. Un momento troppo importante per dimenticarlo. Ma anche la meta contro la Scozia è stata bella

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In attesa di scrivere il “nuovo” nel prossimo mondiale.

Ci proverò.

Il rugby italiano in rosa è in crescita. Anche la Rai si è accorta, trasmettendo le vostre partite (anche se quella con la Spagna in differita.)

E’ un movimento in crescita?

La pandemia ha rallentato anche la palla ovale. Abbiamo bisogno di visibilità “in chiaro” per avvicinare le nuove leve. Quindi ben venga anche la televisione. Con una base più ampia, ci guadagnerà anche la nazionale.

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