Simbolo della rinascita
Aperta la palestra Negretti

«È una vittoria per la Comense - dice Grimaldi -. Siamo tra i primi a riaprire in Lombardia e siamo contenti di esserci riusciti»

Alle 16 di ieri il primo gruppo di giovani atleti della Comense Scherma ha rimesso piede, dopo tre mesi, alla palestra Negretti, per un allenamento “vero”, dopo quelli vissuti on line. Senza scomodare la storia (stiamo parlando di uno sport) c’era tanta emozione nel presidente Paolo Ferrante, nel suo vice Mirko Grimaldi, nei maestri Serena Pivotti e Massimiliano Bruno, nei giovani atleti, per il ritorno ad una “quasi normalità”.

«È una vittoria per la nostra società - dice Grimaldi -. Siamo tra i primi a riaprire in Lombardia e siamo contenti di esserci riusciti, districandoci tra mille leggi e altrettante regole».

Niente spumante e nemmeno festa, anche perché la realtà, ha fatto capire che siamo ancora in una situazione di emergenza. Dal manifesto (reso meno “diktat” dalla personalizzazione con il logo della società e il disegno di un assalto) con le regole da rispettare per evitare il contagio; alle quattro colonnine dislocate nella palestra di via dei Partigiani, con il dispenser per l’igienizzante; alla presenza limitata (meno di una decina di atleti): il richiamo all’emergenza è più che evidente.

Però un primo passo è stato mosso. «Non è la fine di un incubo - dice il vice presidente Grimaldi -. Abbiamo tuttavia iniziato a percorrere la strada che -i tempi non li conosciamo -ci porterà alla normalità».

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